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Gli stipendi degli infermieri italiani, peggio perfino degli spagnoli. I dati OCSE

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/11/2022 vai ai commenti

AttualitàCronache sanitarie

Secondo l’ultimo rapporto Ocse, in Italia mancherebbero dai 50 ai 60 mila infermieri, a questo catastrofico gap si aggiungono i posti vacanti lasciati dai pensionamenti agevolati dalla formula quota 100 ed un nuovo fenomeno emerso durante la pandemia, ovvero quello dell’abbandono della professione.

Uno studio che ha coinvolto sette Paesi Europei, ha dimostrato che in Italia, Francia e Germania, ci sono i più alti livelli di intenzione di lasciare la professione infermieristica.

In Italia è emerso che il 34,4% degli infermieri prevede di lasciare l’ospedale ad un anno dell’assunzione ed il 43,8% aveva inviato richiesta di trasferimento. La letteratura ha dimostrato che l’intenzione di abbandonare la professione nasce da una condizione psicologica negativa di risposta alle condizioni organizzative di lavoro, alla si aggiunge il mancato riconoscimento economico, gli stipendi degli infermieri sono tra i più bassi in Europa e nel mondo.

Il 27 del mese, per gli infermieri italiani è un giorno di dolore. A renderlo tale sono gli stipendi, i più bassi d’Europa, ma anche del mondo. Sempre dagli ultimi dati OCSE, è emerso che, In Italia lo stipendio medio del 2020 (sempre a parità di potere d’acquisto e in dollari) è di circa 39 mila dollari numeri ben distanti dagli 87 mila dollari che percepiscono gli infermieri belgi e dagli 81 mila dollari di quelli statunitensi.

Ma i numeri sono più bassi del 51% anche se riferiti ai tedeschi (59 mila dollari nel 2018 ultimo dato presente), agli spagnoli che percepiscono 56 mila dollari e ai britannici (48 mila dollari). Facciamo meglio di Grecia e Ungheria ma in questo caso la forbice è molto stretta.