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Pillole di Infermieristica. I nuovi influencer sono gli infermieri tik toker

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La Redazione
Pubblicato il: 24/11/2022 vai ai commenti

Professione e lavoroStudenti infermieri

di Chiara Bianconi, studentessa di Infermieristica

Negli ultimi anni abbiamo assistito allo sviluppo dei social media e con loro alla nascita di una nuova maniera di comunicare e un linguaggio squisitamente legato alle nuove tecnologie.

Ovviamente anche la nostra professione, e di conseguenza i singoli professionisti, si è dovuta adoperare per adattarsi a questo nuovo universo e ciò che ne deriva.

La rivoluzione professionale dei social, confermata dal Codice Deontologico all’articolo 28 “L’infermiere nella comunicazione, anche attraverso mezzi informatici e social media, si comporta con decoro, correttezza, rispetto, trasparenza e veridicità; tutela la riservatezza delle persone e degli assistiti ponendo particolare attenzione nel pubblicare dati e immagini che possano ledere i singoli, le istituzioni, il decoro e l’immagine della professione”, è stata spesso portata avanti dagli studenti.

È il caso di Mattia Romani, infermiere di 23 anni, che da studente apre la pagina “pillole di infermieristica”, che oggi conta più di 20.000 followers su Instagram e 15.000 su TikTok, nella quale parla di procedure, di leggi, di linee guida e di università.

A tal proposito abbiamo deciso di contattarlo, per capire meglio cosa lo abbia spinto ad iniziare un progetto di queste dimensioni.

“Durante la pandemia -  ci dice Mattia - ero veramente annoiato e non sapevo cosa fare. Una sera non riuscendo a dormire, mi alzai dal letto e dissi “Okay voglio aprire una pagina di infermieristica”. Era da tempo che lo volevo fare, però tra i vari impegni non mi ci sono mai dedicato. Il tempo che abbiamo avuto a disposizione col covid ho cercato di investirlo in questa idea. Quindi così dal nulla mi misi a scrivere qualche nome e Pillole di Infermieristica fu uno dei primi ad essere scritto. Capii subito che sarebbe stato perfetto per il concetto della pagina e la sera stessa contattai il mio amico Alessio che mi aiutò sulla parte grafica. Allora un giorno dal nulla Alessio mi propose di realizzare dei quaderni digitalizzati; lui iniziò subito a lavorare sulla parte grafica e io sui contenuti. Dopo un mese circa siamo partiti col primo post, e da quel momento non ci siamo più fermati”.

L’obiettivo principale, ci racconta, era raggiungere persone esterne al mondo dell’infermieristica e aiutare gli studenti e gli infermieri. I post hanno tre funzioni: la scoperta dell’argomento, alla quale si ha un approccio semplice grazie all’intuitività del quaderno digitale; il ripasso e la curiosità, così da un semplice post si può portare il professionista ad approfondire un argomento.

“Per ora -  continua Romani - la pagina ha avuto molto seguito in particolare tra gli studenti, ma sono sicuro che arriveremo a toccare il pubblico esterno. Abbiamo già raggiunto traguardi importanti, come la collaborazione con FNOPI, che mi rende veramente fiero. Grazie alla pagina, ho potuto fare un volo in eliambulanza durante il REAS di quest’anno o la gita nella fabbrica dove viene prodotto l’acido ialuronico. Però sicuramente la parte più bella è avere così tante persone che mi seguono, che hanno fiducia in me e sapere che c’è qualcuno che mi vede addirittura come un “modello”.

Gli chiediamo anche del suo ultimo video TikTok, andato poi virale, nel quale chiedeva alle persone chi fosse l’Infermiere e che cosa facesse, senza avere risposte soddisfacenti: chi sosteneva fosse l’aiutante del medico, chi invece sosteneva fosse la figura predisposta all’accoglienza dei pazienti nelle strutture.

“Sinceramente dopo le interviste ed essermi fatto un’idea di ciò che pensano le persone degli infermieri ho provato una spinta interna propositiva, che mi ha portato a capire che bisogna andare tra i cittadini e educarli riguardo la professione infermieristica; non possiamo aspettarci che sappiano già certe cose o che loro vengano da noi, visto che spesso se si approcciano a noi è perché stanno male. La società oggi tende a dimenticare tutto più velocemente, ci sono talmente tante informazioni e tanti stimoli intorno a noi che è facile che una cosa perda subito valore e interesse.

Nei 2 anni di pandemia si parlava solo di covid, morti, emergenze negli ospedali e turni massacranti, ma effettivamente in TV non si è mai spiegato cosa facessero gli infermieri nello specifico o chi fossimo. Quindi questa “ignoranza” è giustificata. Il Covid ci ha messo sotto i riflettori, però non abbiamo sfruttato la situazione al massimo. Questo non vuol dire che ora non possiamo farci più nulla, ma che dobbiamo trovare altre strade”.

Mattia, e come lui centinaia di colleghi, mostrano su internet il volto nascosto e non stereotipato della nostra Professione. Non si parla più in termini sarcastici dei pazienti o dei turni pesanti. Si parla solo di chi è l’Infermiere e di che cosa fa, nozioni che come lo stesso Mattia ha dimostrato, sono ancora astratte alle persone.