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Sanità molisana sotto assedio: l’Ospedale di Isernia rischia la desertificazione sanitaria

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 28/12/2025

MoliseNurSind dal territorio

Il NurSind accende i fari: tagli, privatizzazioni e scelte commissariali mettono a rischio il diritto alla salute

La sanità pubblica in Molise vive una delle sue stagioni più drammatiche. Il nuovo Piano Operativo Sanitario (POS), così come si sta profilando, mette a serio rischio il futuro dell’Ospedale di Isernia, con prospettive concrete di depotenziamento di servizi vitali come il punto nascita e l’emodinamica. Una situazione che ha spinto le istituzioni locali, i professionisti sanitari e il NurSind a un deciso e pubblico scontro con le scelte commissariali e politiche che, giorno dopo giorno, sembrano relegare la salute dei cittadini molisani a variabile di spesa e di equilibrio territoriale.

 

La questione non è soltanto organizzativa. Siamo di fronte a un quadro frutto di oltre sedici anni di commissariamento della sanità molisana, durante i quali le scelte di gestione sembrano aver favorito processi di depotenziamento del pubblico e spinta verso la sanità privata, con risorse sempre più scarse per gli ospedali cittadini. È un fenomeno che il NurSind definisce pericolosamente asimmetrico, colpendo duramente il capoluogo di provincia mentre altri territori, come Termoli, sembrano uscirne avvantaggiati da potenziamenti non sempre trasparenti.

"Non è mai troppo tardi per una protesta forte, trasparente e finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo salute"
afferma con determinazione il NurSind Molise.

Sul fronte sanitario interno, ciò che preoccupa maggiormente è il progressivo depauperamento dei servizi: monitor non sostituiti, letti non rinnovati, materiali sanitari scadenti che compromettono la qualità delle cure, turni scoperti che gravano sul personale rimasto. In questo contesto, il tempo rischia di diventare lo strumento più subdolo di chi decide di lasciare che un presidio sanitario pubblico si autodisintegri, giorno dopo giorno.

"Lasciare che sia il trascorrere del tempo a sancire il destino dell’Ospedale di Isernia significa accettare un preciso disegno politico"
denuncia il NurSind.

Il gesto simbolico del sindaco: tre giorni in tenda davanti all’ospedale

In un atto di forte valore simbolico e civile, il Sindaco di Isernia ha deciso di dormire in tenda davanti all’ospedale da tre giorni, per attirare l’attenzione pubblica sul rischio di smantellamento dei servizi sanitari essenziali. Un’iniziativa pacifica ma potente, che ha richiamato l’attenzione nazionale e messo ulteriormente sotto i riflettori la crisi dell’assistenza sanitaria pubblica nel territorio.

Un sindaco costretto a dormire davanti a un ospedale per difendere la sanità pubblica è il segno evidente di un sistema che non ascolta più i territori.

Il NurSind Molise non ha fatto mancare il proprio sostegno istituzionale a questa protesta civile. Sonia Lepore, Segretario Regionale del sindacato, ha portato personalmente la solidarietà e la vicinanza del NurSind al Sindaco di Isernia, ribadendo che la difesa dell’ospedale non è una protesta fine a se stessa, ma un impegno collettivo per il diritto alla salute di ogni cittadino.

"Difendere l’Ospedale di Isernia e impedire il suo depotenziamento è un dovere morale, prima ancora che sindacale"
dichiara Sonia Lepore.

I numeri smentiscono le narrative che vogliono chiudere l’emodinamica

Non si tratta semplicemente di percezioni o impressioni politiche. Accanto alla protesta civile e alla mobilitazione sindacale, emergono dati tecnici che smentiscono le narrazioni diffuse da certi osservatori sulla presunta insufficienza dell’emodinamica di Isernia. Negli ultimi giorni sono state riportate affermazioni secondo cui il reparto non sarebbe sicuro perché caratterizzato da un numero “basso” di procedure. Ma una lettura attenta dei dati del Programma Nazionale Esiti (PNE) di AGENAS dice ben altro.

"Continuano a essere riportate affermazioni di chi ritiene di avere la verità dei numeri, ma a quanto pare non li conosce"
precisa il Direttore dell’Emodinamica di Isernia.

I dati ufficiali mostrano che, tra i presidi molisani, Isernia si colloca al secondo posto per numero di angioplastiche eseguite, pur disponendo di un numero inferiore di emodinamisti rispetto ad altri centri. Ancora più importante è il fatto che la mortalità a un mese nei pazienti con infarto miocardico — parametro di sicurezza strutturale riconosciuto a livello nazionale — è risultata in linea con la media nazionale e, in alcuni anni, addirittura inferiore.

"Se si è deciso di voler chiudere l’emodinamica di Isernia, si abbia almeno il rispetto di non infangare il lavoro di chi ha operato con abnegazione e sacrificio per il bene dei pazienti"
dice il Direttore.

Il contrasto tra queste evidenze e le decisioni commissariali è netto: il tavolo tecnico avrebbe indicato la necessità di mantenere attiva l’emodinamica di Isernia, ma le scelte politiche sembrano orientate diversamente.

"Isernia ha i numeri per tenere aperta l’emodinamica. Il tavolo tecnico lo dice, ma i commissari decidono altro"
si legge nelle dichiarazioni raccolte.

NurSind: tutela del pubblico, integrazione del privato, no alla subalternità

Per il NurSind il punto chiave è chiaro: non si tratta di una contrapposizione ideologica al privato in quanto tale, bensì di un principio di equilibrio strutturale e di tutela del pubblico. La presenza del privato deve essere complementare e specialistica, senza mai essere strumento di sostituzione del pubblico o di disuguaglianza nell’accesso alle cure.

"Il NurSind difende la sanità pubblica. Il privato può inserirsi solo se non smantella il pubblico"
ribadisce il sindacato.

La Segreteria Regionale NurSind Molise ha ribadito che lottare per evitare lo smantellamento della sanità pubblica è un obbligo morale e civico, oltre che sindacale, insistendo sul fatto che non si possa più rimandare una seria inversione di rotta.

"È arrivato il momento di mettere da parte divisioni, protagonismi e arroganze per ottenere un risultato di civiltà e di salute a beneficio di tutto il Molise"
dice il NurSind.

Difendere l’Ospedale di Isernia oggi significa difendere la dignità sanitaria di un intero territorio, contrastare scelte che mettono a rischio sicurezza e qualità delle cure, e riaffermare che la salute non è una merce né un costo da limare, ma un diritto inviolabile.

"Lottare per non far chiudere e non depotenziate l’Ospedale di Isernia non è più rinviabile"
conclude Sonia Lepore, segretario regionale NurSind Molise.