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Assistenza. Dal criterio del minutaggio al Nurse staffing

Di Filippo D’Aleo

L’assistenza Infermieristica viene erogata secondo il criterio dei minuti/paziente/giorno (meglio noto come “minutaggio”), esattamente come scritto nella DGR Lombardia n° 6 /38133 del 6 agosto 1998.

Se ogni professionista Infermiere si attenesse veramente alle tempistiche dettate da questa DGR nell’erogare le cure ai propri assistiti, credo che ci sarebbero non pochi problemi.

Da anni ormai, per essere un Infermiere, è necessario conseguire la laurea in Infermieristica e Il percorso accademico porta inevitabilmente a confrontarsi con le realtà più svariate nel mondo.

La ricerca infermieristica si occupa da anni di “Nurse staffing”.

In Italia, i numeri sono dati da uno studio condotto dall’università di Genova dalla Professoressa Loredana Sasso e dal Suo Team, conosciuto con il nome di RN4CAST. Tale studio, supportato da NurSind, ha coinvolto 13 Regioni, 40 ASST, 292 U.O di medicina generale e di chirurgia coinvolgendo 3716 (dato riportato dallo studio ma secondo il calcolo sarebbero più di 37.000) pazienti e 3667 infermieri. Il risultato ha evidenziato come la realtà infermieristica italiana sia davvero messa a dura prova

Il rapporto del numero di pazienti/infermiere in Italia è 9,5 : 1.

Secondo lo studio RN4CAST invece, nelle degenze ordinarie ( es. medicina), Il rapporto del numero di pazienti/infermiere dovrebbe essere 6:1.

La letteratura inoltre dimostra che, quando si aumenta di 1 di una unità il rapporto paziente/infermiere (1:7), aumenta del 23% l’indice di burnout, del 7% la mortalità dei pazienti, del 7% il rischio che l’infermiere non si renda conto delle complicanze a cui il paziente sta andando incontro.

Più aumenta il numero di pazienti per infermiere più aumentano le cure mancate.

Queste informazioni però non sono una novità nel mondo Infermieristico!

Il vero problema sta nel portare i decisori politici a fare proprie le evidenze che sono emerse dalle succitate ricerche scientifiche. Si perché, al netto del poter dire di avere il miglior sistema sanitario del mondo e che siamo bravi, quello che conta, e che non viene detto, è che tutto si basa sulla fatica dei lavoratori (soprattutto degli infermieri) che sacrificano i propri affetti, il proprio tempo libero per continui salti di riposo, doppi e tripli turni, per compensare le carenze di un sistema che fa acqua da tutte le parti.

Abbiamo vissuto una Pandemia che ha reso pubblico il valore fondamentale della Salute… senza di essa tutto si ferma!

I lavoratori che concorrono al mantenimento del bene salute, sicuramente vedono come protagonisti gli Infermieri ma nonostante questo, proprio questa categoria, ancora oggi è la più vessata.  Alcuni colleghi non hanno retto all’urto ed hanno deciso di cambiare attività lavorativa, come biasimarli? Per chi è rimasto invece ai vecchi problemi se ne sono aggiunti di nuovi. Liste d’attesa da esaurire, ferie arretrate per le quali non c’è mai tempo per usufruirne. Assenze improvvise da coprire sempre e soltanto con lo stesso personale del reparto, che ha già numeri esigui. Addirittura a qualcuno viene in mente, per risolvere il problema della carenza infermieristica, di aumentare ulteriormente il carico assistenziale, immaginando per un reparto di semi intensiva (es. stroke unit) un aumento del rapporto infermiere/paziente da 1/4 a 1/6.

Solo uno sciocco può pensare di risolvere così il problema!

Pertanto l’auspicio è che i decisori politici, oltre a fare foto con gli infermieri durante il taglio nastro di qualche inaugurazione, si ricordino di loro. Tengano conto di loro proprio lì nelle stanze dei bottoni, ove occorre avere il coraggio di interrompere un sistema vetusto per misurare la necessità di STAFF NURSING e passare finalmente, dall’antipatico “MINUTAGGIO”, ad un più moderno sistema per complessità assistenziale.

Ricordiamo, come la letteratura afferma, che migliori ambienti di lavoro e la riduzione del rapporto tra paziente/infermiere in ambito medico-chirurgico sono associati a quote più alte di sopravvivenza del paziente dopo un arresto cardiocircolatorio (Better Nurse Staffing and Nurse Work Environments Associated With Increased Survival of In-Hospital Cardiac Arrest Patients”)

Urge dare risposte ai professionisti Infermieri! Urge dare loro gli strumenti per potere lavorare da veri professionisti, solo così questa professione potrà tornare ad essere attrattiva, soltanto se si passerà dalle parole ai fatti!

Buon 2023