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Infermieri: autonomi solo quando si parla di responsabilità legali

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La Redazione
Pubblicato il: 12/06/2023 vai ai commenti

Lettere alla Redazione

 

Gentile Redazione,

In  questi ultimi  mesi  si  sta  sempre più  accentuandola carenza di  infermieri, tanto  che  il  Ministro della Salute dice di importarli dall’India, però nessuno parla dei  tanti  perché di  questa poca attrattività verso la professione infermieristica.

In primis la poca gratificazione a livello professionale ma  soprattutto  economica  in  cui  la  troppa  responsabilità  non  è  compensata  con  una  adeguata retribuzione, non a caso una buona percentuale dei nuovi professionisti vanno all’estero, altri nel privato, la rimanenza nel pubblico.

Dinanzi a questo quadro sempre più diffuso appare paradossale dire l’infermiere è professione sanitaria a tutti gli effetti, perché se così è lo dovrebbe essere in tutto è dappertutto ed invece: 

  • sulle responsabilità siamo uguali  alla  professione  medica con  tutti  i  rischi  annessi  e connessi. Basti pensare che l’infermiere da incaricato di pubblico servizio diventa in alcuni ambiti di attività pubblico ufficiale, a cominciare dall’Emergenza-Urgenza, come ad esempio nei Pronto Soccorso dove da diversi anni gestisce in piena autonomia il Triage, attribuendo al paziente un codice di gravità che indica la priorità di accesso, per non parlare nel sistema emergenza-urgenza   territoriale   118   dove   ha   un   ruolo   primario   fondamentale,   quale operatore di centrale.
  • sul Contratto siamo  ancora  ancorati  al  Comparto, dove c’è un  calderone,  in  una suddivisione di aree dall’amministrativa alla tecnica ed altre. Come se non bastasse anche l’ISTAT nel suo volume La Classificazione delle Professioni, Ediz. 2013, a pagina 191 e 192 le Professioni  Sanitarie  Infermieristiche  ed  Ostetriche  rientrano  nel  gruppo dei  "Tecnici  della Salute", quindi per l'ISTAT non siamo "Professionisti Sanitari" ma nel ruolo dei tecnici.

Da  tutto  ciò  si  deduce  in  modo  palese  che  la  professione  infermieristica  è  manchevole  di ogni considerazione dovuta. Eppure la professione infermieristica non si caratterizza come professione intellettuale ai sensi degli artt. 2229 e ss. del Codice Civile? Ed ancora. Il campo di attività dell’infermiere, ai sensi dell’art. 1, comma 2, della Legge 42/99, non è determinato dal Profilo professionale, dal Codice Deontologico e dagli Ordinamenti didattici della formazione di base e post base.

Forse è poco chiara la normativa, in cui afferma che: l’infermiere svolge “con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva” cosi come stabilito nella legge 251/2000,(come giustamente scritto da Giuseppe Provinzano su InfermieristicaMente  nel 2021).

  • A tal punto bisogna vedere che si intende per autonomia? Mentre le responsabilità ci sono tutte anzi forse anche di più!!! Dinanzi a ciò l’Ordine Nazionale Professionale–FNOPI-continua a sottrarsi dall’intraprendere iniziative degne di questo nome a salvaguardia della professione in tutte le sue dinamiche sociali, ciò non è fare sindacalismo, semmai è poter concludere quel percorso di autonomia intrapreso nel 1994 dove tutt’oggi, è incompleto. Questa continua appartenenza al Comparto, probabilmente fa comodo ad alcuni mentre alla maggior parte no, ed ecco la continua ed esponenziale carenza, che ha prodotto questo strampalato ragionamento che apparentemente sembra peccaminoso ma che in realtà non  lo  è  perché  va  a  completare  quel  magnifico  dipinto  con  la  cornice  in  cui  si  scrive  a caratteri cubitali la parola AUTONOMIA, dove veramente si dà appartenenza all’Art. 2229 del codice civile, rendendo in tal modo  la  professione  infermieristica un  po'  più  appetibile  sul  mercato  delle 2/2professioni sanitarie,  anziché  continuare  ad  appartenere  ed  a  farsi  trascinare  da  questo  fardello dell’essere inseriti nel Comparto, in una realtà dove la professione infermieristica non ha motivo di esserci,   ragion   per   cui   è   esclusiva   prerogativa   della   rappresentanza   nazionale   di   categoria intraprendere ogni iniziativa affinché  si possa arrivare a concludere quest’ultimo passo che manca per vedere realizzata l’autonomia professionale nella sua vera consistenza

Emilio Cariati, Infermiere