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Prova scritta sostituita a sorpresa, il Tar blocca il concorso per infermieri

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 11/12/2023

AttualitàConcorsiSardegna

Brutta sorpresa per chi lo aveva già passato e una speranza che si riaccende per chi si era visto escluso.

Parliamo del concorso per 118 posti da infermiere in svolgimento in Sardegna che a causa di un ricorso promosso da molti dei partecipanti, è stato bloccato e il cui esito è appeso al giudizio del tribunale amministrativo regionale.

Il tar dovrà dipanare la matassa di una procedura che secondo il bando, doveva procedere con una prova a risposta aperta e che invece è stata sostituita da una a risposta multipla, prevista però in un secondo momento. Un cambiamento probabilmente possibile a leggere tra le righe ma comunque in seguito ad una comunicazione ufficiale che non sarebbe mai partita. Se a questo si aggiunge il fatto che solo qualche centinaia di candidati (448) sono passati alla fase successiva (su una base di iscritti di più di 1700 e 1100 effettivamente presentatisi) a causa di domande giudicate particolarmente complesse e se si sommano le solite voci di domande già in possesso di qualcuno, si capisce come l’umore degli esclusi non sia dei più predisposti ad accettare il triste verdetto.

Prova che in ogni caso non potrà riprendere prima del 10 gennaio quando il Tar dovrebbe dare via libera o meno.

I tempi si allungheranno e questo non fa bene alla causa infermieristica, per lo meno nella parte in cui si lamenta una carenza in qualche caso imbarazzante. Ma è giusto che la questione sia risolta nella massima trasparenza tanto più se le irregolarità saranno accertate e al di la del merito di ognuno.

Molti dei partecipanti lavorano già nelle varie aziende del Ssr sardo con contratti a tempo o di somministrazione e tra questi, una parte non ha passato la selezione per non aver saputo rispondere a qualche domanda che non facciamo fatica a crederlo, avrebbe nascosto insidie che nella pratica clinica magari non si presenteranno mai. E allora viene da chiedersi se questi colleghi possono continuare a lavorare a pieno titolo onorando i loro contratti. La risposta è scontata e domani saranno tutti al loro posto, non se ne può fare a meno come non si può fare a meno di tutti gli esclusi; ma questo potrebbe sollevare un altro dubbio, ossia se la pretesa concorsuale fosse davvero troppo elevata o se piuttosto, la qualità dei corsi di laurea in Sardegna non si sia terribilmente abbassata.

Per quanto mi riguarda faccio gli auguri perché la questione si risolva in fretta e tutti trovino comunque pronta occupazione o conservino e rinnovino quella che hanno, tanto è tutto inutile, l’infermiere è una professione che nessuno vorrà più fare alle condizioni attuali, una professione in via d’estinzione

Andrea Tirotto