Centenario basagliano: intervista esclusiva a Peppe Dell’Acqua
Franco Basaglia, psichiatra e neurologo italiano, è stato il principale motore del concreto cambiamento della psichiatria: grazie alle sue teorie e all’esperienza messa in pratica nei manicomi di Gorizia e Trieste ha ridato diritti e dignità a migliaia di persone.
In occasione del centenario della sua nascita (Venezia, 11 marzo 1924) ho intervistato Peppe Dell’Acqua, uno dei suoi collaboratori negli anni Settanta, gli anni che hanno poi portato, nel 1978, alla cosiddetta “riforma psichiatrica”.
Peppe Dell’Acqua ha cominciato nell’ospedale psichiatrico di Trieste nel 1971 con Franco Basaglia dove ha partecipato al cambiamento e alla chiusura del manicomio. Nel 1973 ha condiviso con Giuliano Scabia e Vittorio Basaglia la singolare esperienza del laboratorio dal quale uscì Marco Cavallo, il fantastico cavallo azzurro simbolo della liberazione e dei riconquistati diritti dei “matti”.
Durante l’intervista sono stati affrontati numerosi argomenti, tra i quali la chiusura dei manicomi, l’esperienza triestina con Basaglia e altri coraggiosi colleghi, la differenza tra salute mentale e psichiatria, le politiche di ieri e di oggi, i pazienti autori di reato, le REMS e via discorrendo.
“I manicomi sono istituzioni, una montagna di norme e regole - dichiara Peppe Dell’Acqua - i quali, più che essere i luoghi della reclusione, sono i luoghi della reclusione della violenza, sono i luoghi della violenza, delle invisibilizzazioni, dell’annientamento: i manicomi, sono i luoghi dove le persone sofferenti, diagnosticate malate diventavano internati e nel diventare internati finivano di essere cittadini”.
Da questa “overture” si parte per una carrellata di ricordi e testimonianze di quale fosse lo spirito che ha animato il gruppo di Basaglia in quei roventi anni Settanta.
Come ha già avuto modo di affermare Peppe Dell’Acqua, anche in passate dichiarazioni, la psichiatria non è salute mentale: la psichiatria è una specializzazione della medicina, mentre per salute mentale si intende tutto ciò che riguarda il nostro essere nel mondo, nei rapporti e nei conflitti.
“[…] Basaglia diceva di stare col malato e non con la malattia - continua Dell’Acqua - e questo significava una scelta di campo precisa, poiché la psichiatria costruiva il proprio sapere rendendo oggetto la persona e dunque la malattia diventava l’oggetto del loro interesse […]”.
Peppe Dell’Acqua accenna anche all’attuale situazione politica e racconta della desolazione attuale quando dice che “[…] parlando col giornalista del Corriere Gian Antonio Stella, ho appreso che, in seguito ad una ricerca fatta in questi giorni, è emerso che il ministro della salute, Orazio Schillaci, in questo anno e mezzo di mandato non ha mai accennato a Basaglia e nemmeno una volta ha mai accennato alla salute mentale […]”.
L’intervista prosegue, per quasi un’ora, trasformandosi in un dialogo avvincente, all’interno del quale si approfondisce il senso del Trattamento Sanitario Obbligatorio e di come oggi se ne faccia un uso distorto, per finire con alcuni consigli ai giovani infermieri, psichiatri, psicologi che intendono avventurarsi nel campo della salute mentale.