Meglio Only Fans
“Meglio lavorare su un sito che spaccarsi la schiena con lavori pesanti;
invece di scrivere commenti inutili, fate una cosa seria, fatemi una statua perché trovare una mamma con una mentalità aperta come la mia che appoggia i lavori moderni non è semplice e se preferite continuare a fare sacrifici o vivere nel 1800 siete liberi di farlo”.
Seguirebbero 92 minuti di applausi come minimo, se non fosse che queste parole le ha pronunciate una mamma sui social, se non fosse che il sito in questione fosse Only Fans, se non fosse che la signora non difende una scelta sua ma della poco più che ventenne figliola.
Per chi non lo sapesse, parliamo della signora Elisa Esposito, balzata agli onori delle cronache (si, le cronache si occupano di queste cose) quando poco più che adolescente cominciò una carriera (si, oggi le carriere si fanno così) sulle piattaforme social promuovendo una parlata detta corsivo che si faceva beffe di un certo accento e di un certo atteggiamento che certe ragazzine e ragazze utilizzavano per darsi un tono e uno stato ridicolo almeno quanto il desiderio di bruciare le tappe.
Per chi non lo sapesse, cioè nessuno, o fa finta di non saperlo, cioè tutti (il buco della serratura continua ad essere più attraente molto più di quel che si vede attraverso), Only Fans è un sito dove chiunque può mettersi in vetrina e vendere qual che gli pare di se stesso: la foto di un piede, l’emissione posteriore, la propria beltà, il proprio corpo, fino alla propria abilità amorosa.
E se con una presa in giro si può anche guadagnare qualche bel soldo (si, sui social tanto più pubblico attrai, tanti più soldi puoi fare), con only fans se ne possono fare tanti, ma tanti anche in pochissimo tempo e in quantità pari almeno a quanti sono gli abitanti del mondo, ognuno con in mano il proprio buco della serratura portatile.
Sono i tempi moderni del protagonismo esploso in una dimensione ad una velocità tale che per quanto gli schermi delle tv diventavano grandi, non riusciva a garantire spazio per tutti, così che ognuno si è messo a vendere la sua dose di protagonismo fatta in casa con risultati certamente positivi per il portafogli ma con effetti sociali i cui frutti non sono ancora nemmeno ipotizzabili.
E se i tempi moderni sono questi, perché scandalizzarsi per quel che accade?
E allora la mamma di Elisa Esposito, (si la mamma, perché la mamma è sempre la mamma) che si butta nella mischia per difendere la figlia dalle critiche anche feroci che ha subito, perché dovrebbe avere torto e far gridare allo scandalo? E quale sarebbe poi lo scandalo? Aver stimolato una discussione usando la provocazione ben sapendo quali effetti avrebbe sortito e quanto clamore e quindi nuovi utenti e quindi soldi freschi si sarebbero generati?
Quest’epoca consente forme di appagamento e soddisfazione (poco importa l’effimerità che ognuno può quantificare a suo piacimento) che erano impensabili fino a qualche tempo fa e mi sto talmente convincendo di questo meccanismo che quasi quasi……
Ma si, quasi quasi mi apro un profilo su only fans e sfrutto la mia perizia di infermiere, la mia professionalità, il mio sapere, la mia abilità per emanciparmi finalmente da qual buco nero che è il reparto, con tutte le sue miserie e il suo carico di insoddisfazione, mancato riconoscimento professionale e personale che da anni mi sta ormai logorando indicandomi la via del licenziamento. Perché saltare nel vuoto “spaccare la schiena per otto ore al giorno, fuggire dal 1800” (non è che la professione goda di un prestigio molto diverso oggi) e non sfruttare invece questa opportunità?
A quanto potrei vendere il video di un prelievo di sangue? E quello di una bella intramuscolo? O quello di un giorno di ferie approvato? E un catetere vescicale? Quanto pagherebbe? D’altronde gli stereotipi sessuali ospedalieri si sprecano, no? Quanto potrei fare mostrandomi mentre indosso la divisa (e rimango mezzo bloccato con la schiena)? Il nudo infermieristico, nello spogliatoio, nel locale lavapadelle, farebbe schizzare iscrizioni e denari? C’è del potenziale, c’è del potenziale, altro che turni e reperibilità!
Devo contattare al più presto la giovinetta e la sua mamma perché si, mi sono convinto: “chi me lo fa fare di spaccarmi la schiena”, formarmi e credere nel riscatto dell’infermiere, se nessuno apprezza, la paga è ridicola e si può invece vendere il proprio corpo dal buco della serratura, fare soldi a palate spogliandosi della divisa, pure con l’approvazione della mamma?
Andrea Tirotto