FNOPI: nelle cure palliative pediatriche l’assistenza infermieristica è centrale e insostituibile
L’11 novembre scorso si è celebrata in Italia la Giornata Nazionale delle Cure Palliative, una ricorrenza istituita dalla Legge 38/2010 a tutela del diritto di ogni cittadino ad accedere a cure palliative e terapia del dolore.
In questo contesto, FNOPI, per mezzo della propria Commissione nazionale d’Albo Infermieri Pediatrici, ha proposto una interessante riflessione sulle cure palliative pediatriche (CPP) che rappresentano un ambito di assistenza essenziale e delicato, volto a garantire la migliore qualità di vita possibile a bambini affetti da malattie inguaribili, fin dalla diagnosi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce le CPP come la presa in carico globale del corpo, mente e spirito del bambino e della sua famiglia. Questo approccio olistico si rivela fondamentale in presenza di malattie gravi e cronichea lunga durata che limitano la vita del bambino.
Il personale infermieristico si configura come protagonista di questo percorso di cura, offrendo un sostegno continuo e attento sia al bambino che ai familiari e caregiver. Il contributo infermieristico si articola in diversi punti chiave:
promozione dell’umanizzazione delle cure, con attenzione ai bisogni fisici, psicologici e relazionali per favorire il comfort e il benessere globale del bambino;
costruzione di un piano assistenziale personalizzato, con particolare riguardo al controllo del dolore, al supporto emotivo, alle attività ludiche, alla comunicazione adattata all’età e al coinvolgimento di genitori e fratelli;
collaborazione a percorsi condivisi di continuità assistenziale tra ospedale e domicilio, garantendo un’assistenza integrata e coerente;
lavoro di equipe multiprofessionale per creare un ambiente sereno e accogliente, che permetta al bambino di vivere la propria condizione di malattia conservando la sua dimensione di bambino;
supporto relazionale ai caregiver e alle famiglie, fondamentali nel percorso di cura.
L'assistenza infermieristica in questo ambito si eleva come presenza umana empatica oltre che tecnica, capace di accompagnare bambini e famiglie nei momenti più difficili offrendo ascolto, conforto e rispetto. Questo ruolo si colloca pienamente nel solco del Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche, che pone al centro la relazione di cura, riconoscendo che "il tempo di cura è tempo di relazione".
Essere infermieri pediatrici in cure palliative è una sfida e un privilegio, che richiede competenze specialistiche, sensibilità e un approccio olistico rivolto alla persona nella sua interezza, per offrire la miglior qualità di vita possibile anche nei momenti più complessi.
Andrea Tirotto
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