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Aggressione al Moscati di Avellino, NurSind: Basta violenza contro chi cura

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 13/11/2025

CampaniaNurSind dal territorio

Il sindacato lancia un appello: tutelare chi cura e incentivare la denuncia di ogni episodio di violenza, per spezzare il silenzio e la paura.

Avellino 12/11/2025. Un’altra aggressione dentro un Pronto Soccorso, un altro infermiere costretto a difendersi mentre dovrebbe solo prendersi cura. È accaduto questa mattina al “Moscati” di Avellino, dove un uomo, in preda alla rabbia per una richiesta di ecografia urgente, ha minacciato il personale sanitario. Solo il pronto intervento delle Guardie Giurate ha evitato che la violenza verbale degenerasse in aggressione fisica.

Il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, ha espresso massima solidarietà agli operatori coinvolti e un sincero plauso al personale di vigilanza “il cui tempestivo intervento ha scongiurato conseguenze peggiori”.

“L’episodio di oggi ribadisce l’urgenza di potenziare la sicurezza nei Pronto Soccorso, ma il problema va ben oltre la carenza di telecamere o vigilantes: è un’emergenza culturale”, sottolinea il sindacato.

"Non solo sicurezza, ma rispetto"

Per il NurSind, la violenza contro gli operatori sanitari è il sintomo di un profondo decadimento del rispetto e dell’educazione civica. “Nessuna misura di protezione potrà essere davvero efficace se non cambia la mentalità di chi considera il personale sanitario un nemico anziché un alleato. È necessario un impegno comune delle istituzioni, delle aziende sanitarie e della società civile per invertire questa deriva.”

Denunciare per non normalizzare la violenza

Il sindacato invita inoltre gli operatori a non tacere e denunciare ogni episodio, anche verbale: “Solo rompendo il silenzio si può spezzare il circolo vizioso dell’impunità. Troppo spesso gli infermieri subiscono insulti e minacce senza segnalarli, per rassegnazione o per paura di non essere ascoltati.”

Un sistema sotto pressione

L’episodio del Moscati è l’ennesimo in un contesto sanitario già provato da carenze di personale, turni massacranti e carichi emotivi altissimi. “Chi cura non può essere lasciato solo,” ribadisce il NurSind. “Serve più sicurezza, ma anche un piano di formazione, ascolto e sostegno psicologico per chi vive quotidianamente in trincea.”

“La sanità è un bene comune, non un bersaglio”

Dietro l’appello del NurSind c’è la voce di una categoria che non chiede medaglie, ma rispetto e tutela. Gli infermieri non vogliono essere eroi, solo lavorare in serenità e sicurezza, in un Paese che scelga chiaramente da che parte stare: con chi cura o con chi colpisce.