Omertà e abusi all’ospedale di Piacenza: il M5S chiede chiarimenti al Governo
Un'interrogazione parlamentare punta i riflettori su un presunto clima di silenzi e complicità nell’ospedale emiliano, dove un primario è stato arrestato per violenze sessuali. Ascari e Morfino (M5S): “Verificare responsabilità sistemiche e fallimenti nella catena di controllo”.
Roma — Una vicenda scioccante scuote la sanità pubblica italiana e fa esplodere interrogativi sulla capacità delle strutture ospedaliere di proteggere pazienti e lavoratrici da abusi. Nei giorni scorsi, un primario dell’ospedale di Piacenza è stato arrestato con accuse pesantissime: avrebbe abusato sessualmente di numerose donne, approfittando della sua posizione di potere e della vulnerabilità delle vittime. Le violenze, secondo le ricostruzioni emerse, sarebbero avvenute in ambito ospedaliero, durante l’esercizio delle sue funzioni.
Ma a far ancora più rumore è il contesto che avrebbe reso possibile questo orrore: un ambiente definito dalla questura di Piacenza come “gravemente omertoso”. In altre parole, un clima in cui le violenze erano “note a gran parte del personale”, ma nessuno avrebbe mosso un dito.
È in questo scenario che si inserisce l’interrogazione parlamentare presentata alla Camera da Stefania Ascari e Antonio Morfino, deputati del Movimento 5 Stelle, indirizzata al Ministro della Salute e al Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. I due parlamentari chiedono al Governo se sia a conoscenza della vicenda e, soprattutto, se intenda attivarsi per verificare eventuali responsabilità amministrative, omissioni, o addirittura connivenze.
“La narrazione che emerge — dichiarano Ascari e Morfino — è quella di un sistema che non solo ha tollerato, ma in alcuni casi quasi incoraggiato comportamenti gravemente abusivi. Secondo quanto riportato, il primario si sarebbe persino vantato delle sue azioni davanti ai colleghi, ricevendo in cambio suggerimenti su ulteriori atti da compiere”.
Una situazione che, se confermata, non riguarderebbe più solo la responsabilità individuale, ma metterebbe in discussione l’intero impianto di vigilanza e protezione delle strutture sanitarie italiane.
I parlamentari chiedono l’avvio urgente di ispezioni e verifiche sull'ospedale di Piacenza e sollecitano un intervento più ampio: "È necessario rafforzare gli strumenti di prevenzione e monitoraggio contro ogni forma di violenza e abuso. Serve una verifica seria sulle culture organizzative degli ambienti sanitari, perché la sicurezza e la dignità delle persone non siano sacrificabili in nome di gerarchie o timori di ritorsione”.
L’interrogazione punta dritto al cuore di un problema culturale che, se lasciato irrisolto, può trasformare i luoghi di cura in teatri di sopraffazione. La risposta del Governo è ora attesa non solo dai parlamentari proponenti, ma da un’intera opinione pubblica scossa e indignata.
In attesa di risposte, resta una certezza: se l'omertà si annida tra le corsie di un ospedale, la salute pubblica è in pericolo.