Sanità in crisi in Abruzzo, l’Intersindacale proclama lo stato di agitazione
Tra tagli, debiti e carenze assistenziali, il NurSind e molte altre OO.SS in mobilitazione per salvare la sanità pubblica
Sanità abruzzese al collasso: il NurSind e l’Intersindacale Sanitaria alzano la voce contro il silenzio della Regione. È stato proclamato lo stato di agitazione da parte delle Organizzazioni Sindacali, una coalizione compatta che riunisce le sigle rappresentative dei professionisti della sanità pubblica:
ANPO, AUPI, CIPE, CISL-Medici, FIALS, FISMU, NurSind, Nursing Up, SIMEt, SIMPEF, SINAFO, SNR.
Queste sigle, unite da un fronte comune, hanno espresso forti preoccupazioni per il crescente debito sanitario regionale, stimato tra i 113 e i 200 milioni di euro, e per l'assenza di un confronto istituzionale efficace da parte della Regione Abruzzo.
Anche il NurSind – sindacato delle professioni infermieristiche – emerge come voce autorevole e costante nella difesa della qualità dell’assistenza e dei diritti degli operatori. Già da tempo, il NurSind denuncia la precarizzazione del lavoro, l’insufficienza del personale, il blocco degli aumenti contrattuali e il continuo ricorso alle agenzie interinali per OSS e infermieri.
“Siamo stanchi di essere ascoltati solo nelle emergenze”, afferma il NurSind Abruzzo. “Serve un confronto serio e strutturato per riportare dignità al lavoro e sicurezza ai cittadini”.
Una sanità sotto stress: liste d’attesa, tagli e carenze
I sindacati denunciano una realtà ormai insostenibile: liste d’attesa interminabili per visite ed esami, sovraffollamento dei pronto soccorso per mancanza di filtri territoriali, carenza cronica di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Le difficoltà organizzative, accentuate da nomine poco trasparenti nelle direzioni mediche e chirurgiche, creano ulteriori tensioni tra il personale.
In molte strutture ospedaliere, la mancanza di OSS e infermieri impedisce un’assistenza adeguata, a danno della salute dei cittadini e della serenità degli operatori.
I sindacati: "Basta silenzi, aprire subito il confronto"
Tutte le sigle dell’Intersindacale, pur con sensibilità diverse, convergono sulla necessità di un confronto immediato con la Regione Abruzzo. Senza risposte rapide, avvertono, il rischio è quello del collasso del servizio sanitario pubblico.
“Abbiamo scelto la via del dialogo, ma non resteremo in silenzio di fronte al degrado organizzativo e alla sofferenza dei lavoratori”, dichiara il fronte sindacale. In caso di mancata convocazione, non si escludono azioni più incisive, fino alla mobilitazione generale.