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Ospedali al collasso: piove in sala operatoria e la Dialisi di Ivrea è ferma da due anni

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 16/09/2025

NurSind dal territorioPiemonte

26 settembre 2025

Il NurSind denuncia il degrado strutturale dell’Asl To4: infiltrazioni, lavori bloccati e silenzi istituzionali mettono a rischio pazienti e personale.

IVREA 16/09/2025 – La sanità piemontese mostra crepe sempre più profonde, e non solo in senso figurato. All’ospedale di Ivrea, quando piove, l’acqua si infiltra direttamente nelle sale operatorie. Medici e infermieri sono costretti a lavorare tra secchi e teli chirurgici stesi a terra. A Chivasso, pochi giorni fa, è crollato il controsoffitto nella sala d’attesa della terapia intensiva. Scene che sembrano uscite da un film distopico, ma che rappresentano la quotidianità degli ospedali dell’Asl To4.

A denunciare la situazione è il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind, con un comunicato firmato dal segretario territoriale Giuseppe Summa, indirizzato al direttore generale Luigi Vercellino.

"Ad oggi non abbiamo alcuna garanzia sull’inizio dei lavori, né sul trasferimento dei pazienti", scrive Summa riferendosi alla ristrutturazione della Dialisi di Ivrea, ferma da anni nonostante le promesse dell’ex assessore regionale Luigi Icardi.

I pazienti cronici sono costretti a spostarsi a Castellamonte o a ricoveri improvvisati al quarto piano della Medicina. Il personale attende da mesi un incontro con la Direzione per un accordo sindacale, come avvenuto in passato per il reparto di Ginecologia.

"Il personale, ma anche i cittadini, meritano risposte certe in tempi brevi", insiste Summa, sottolineando anche le criticità dell’impianto di riscaldamento in vista dell’inverno.

Non solo Dialisi. Le infiltrazioni nel blocco operatorio di Ivrea sono note da tempo, ma i lavori annunciati per agosto non sono mai partiti. Anche i cantieri del cosiddetto Piano Arcuri, destinati a potenziare l’Oncologia, restano incompleti, generando disagi enormi.

"Tutto ciò è inammissibile e non comprendiamo come non sia stato ancora preso in carico il problema", denuncia il NurSind.

Il quadro che emerge è quello di una sanità al collasso, dove alle parole non seguono mai i fatti. I fondi ci sono, almeno sulla carta: milioni di euro stanziati per posti letto, impianti tecnologici e ristrutturazioni. Ma la realtà è fatta di cantieri aperti, soffitti che crollano e reparti che cadono a pezzi.

"Vogliamo sapere se le risorse ci sono e se c’è l’autorizzazione a utilizzarle. In caso contrario, pretendiamo che venga detto apertamente", conclude il sindacato.