Non è lo smartphone il problema, ma usarlo qui (water): ecco il nuovo rischio per la salute

Usare lo smartphone mentre si è seduti sul water aumenta il rischio di emorroidi.

Mentre il governo di Israele prosegue nel suo piano di mattanza e genocidio del popolo palestinese per vendicare i suoi cittadini trucidati nell’attentato compiuto da Hamas, uno studio del Beth Israel Deaconess Medical Center fondato nel 1916 dalla comunità ebraica a Boston, pubblicato su PLOS One che ha coinvolto 125 adulti, ha mostrato che il 66% di loro usa regolarmente il cellulare in bagno. Questo comportamento porta a rimanere seduti fino a più del doppio del tempo rispetto a chi non usa il telefono in una permanenza prolungata sul water che aumenta la pressione sui tessuti anali e rettali, favorendo la formazione di emorroidi.

Il vero rischio non è quindi lo smartphone in sé, ma il suo potere ipnotico, capace di trasformare cinque minuti di privacy in una maratona da social media, con le conseguenze che ormai sappiamo, che distrae e prolunga inutilmente la seduta di chi ha l’attenzione catturata dalle applicazioni, notoriamente progettate per questo obbiettivo.

Il problema è rilevante sia per la salute individuale sia per il sistema sanitario statunitense dove le emorroidi causano milioni di visite mediche e costi elevati ogni anno.

Per me che sono diventato un regolare filosofo della toilette, dove le mie riflessioni profonde competono con quelle dei più grandi Nobel, pur rischiando l’emorroide come premio di consolazione, in quella pratica che da un lato mi libera di inutili scorie e dall’altro innalza la mia capacità di concentrarmi a livelli diversamente raggiungibili, la notizia ha un duplice effetto; se per un verso mi pone all’ennesima scelta tra la pillola rossa (resto) e la pillola blu (mi alzo) di cui non sentivo proprio bisogno, dall’altro mi fa sorridere pensando a quanti ricercatori israeliani non siano già gravemente colpiti dalla patologia, osservando cosa accade nella madre patria.

Andrea Tirotto

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