Otto anni d’attesa per i nuovi LEA: 3.000 prestazioni in più, ma la sanità reggerà?
Dal 30 dicembre 2024 entrerà in vigore un importante aggiornamento del sistema sanitario italiano con l’adozione di nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che garantiscono l’accesso a oltre 3.000 nuove prestazioni gratuite o con ticket ridotto. L’ultimo aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza risale al 2017 (ministro Beatrice Lorenzin) e porta con sé alcuni strascichi non ancora risolti; dopo un iter complesso e lungo durato quasi otto anni, durante i quali sono stati necessari approfonditi confronti tecnici, passaggi tra Ministero, Regioni e Parlamento, e numerosi accordi per garantire sostenibilità economica e uniformità nell'erogazione delle nuove prestazioni su tutto il territorio nazionale. Questo provvedimento, atteso da tanti pazienti che hanno subito ingiuste disparità di trattamento, rappresenta una svolta significativa nel garantire uniformità e innovazione nelle cure, riducendo le storiche disparità regionali.
Tra le patologie per cui vengono garantite nuove cure gratuite si segnalano:
-
Fibromialgia, riconosciuta con servizi di assistenza e terapie adeguate;
-
Anoressia e disturbi alimentari, con l’inserimento di cure psicoeducazionali sia individuali che di gruppo;
-
Atrofia Muscolare Spinale (SMA), con ampliamento degli screening neonatali per la diagnosi precoce;
-
Malattie rare, con l’inclusione di oltre cento nuove patologie nell’elenco ufficiale;
-
Endometriosi e nuove procedure diagnostiche;
-
Celiachia, con diagnosi e monitoraggio gratuito;
-
Procreazione medicalmente assistita, ora inserita nei LEA con coperture anche per la fecondazione in vitro e trasferimento embrionale;
-
Screening neonatali estesi, che comprendono malattie genetiche gravi come la malattia di Pompe, la sindrome SCID e l’adrenoleucodistrofia;
-
Radioterapia avanzata, con l’accesso a tecniche innovative come la radioterapia stereotassica e l’adroterapia;
-
Prestazioni oculistiche aggiornate per cataratta e altri disturbi visivi.
Il decreto di aggiornamento prevede risorse pari a 550 milioni di euro per la copertura delle nuove prestazioni. L’obiettivo dichiarato è quello di assicurare una piena capacità di erogazione omogenea su tutto il territorio nazionale, evitando che l’accesso a cure avanzate dipenda dalle condizioni o dalle risorse regionali. Si stima che l’ampliamento dei LEA permetterà a migliaia di cittadini, come le donne a rischio per tumori ereditari, di beneficiare di nuove misure di prevenzione, diagnosi e assistenza tempestive.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha definito l’aggiornamento come un passo concreto verso una sanità più moderna, attenta alle esigenze reali della popolazione, e capace di integrare le innovazioni scientifiche senza oneri aggiuntivi per i pazienti. Questo provvedimento rappresenta anche un recupero di ritardi storici, come la mancanza di aggiornamento delle tariffe delle prestazioni specialistiche e protesiche, fermi da oltre 20 anni.
L’entrata in vigore del nuovo pacchetto di cure gratuite e aggiornate riflette un cambiamento sostanziale nel modello di assistenza in Italia, con una maggiore attenzione alle malattie croniche, rare e complesse che spesso sono state trascurate o insufficientemente supportate. Oltre all’effetto diretto sui pazienti, questa evoluzione induce anche una necessaria revisione dei percorsi organizzativi e logistici delle strutture sanitarie pubbliche per assicurare tempestività, qualità ed equità nell’erogazione delle prestazioni.
Andrea Tirotto
di