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Precari della sanità in Molise, il NurSind: Servono certezze, non solo proroghe

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 27/09/2025

MoliseNurSind dal territorio

Tra emergenza urgenza e reparti sotto organico, il NurSind chiede continuità e riorganizzazione strutturale

Precari della sanità molisana in attesa di un nuovo provvedimento: l’orientamento dell’ASREM sembrerebbe andare verso una proroga dei contratti in scadenza a fine mese per una quarantina di professionisti tra infermieri e tecnici di laboratorio.

Secondo quanto trapela, la proroga per gli infermieri prevedrebbe uno stacco di dieci giorni prima della riattivazione fino a dicembre, mentre per i tecnici di laboratorio non ci sarebbe interruzione. Le PEC di cessazione dei rapporti di lavoro erano già partite due settimane fa, ma ora si attende una nuova disposizione.

Molti di questi lavoratori operano in pronto soccorso, 118, sale operatorie e rianimazioni, settori dove la continuità assistenziale è vitale. Una nuova interruzione avrebbe messo a rischio i servizi, spingendo i sindacati di categoria a chiedere un provvedimento urgente.

La Segretaria Regionale del NurSind, Sonia Lepore, intervenuta al TGR Molise, ha ribadito:

“Sono madri o padri di famiglia e quindi hanno la necessità di portare a casa uno stipendio sicuro, ma soprattutto questi lavoratori servono all’azienda. Senza di loro tanti reparti resterebbero scoperti”.

Il NurSind insiste anche su un nodo cruciale: la riorganizzazione del personale.

“In Molise ci sono tutte le potenzialità per garantire un servizio sanitario di eccellenza, ma il problema è l’organizzazione. Stiamo lavorando sottorganico in diversi reparti”.

E i numeri parlano chiaro: nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Campobasso, con 28 posti letto, in turno ci sono appena due infermieri. Nel servizio di diabetologia, che assiste circa 80 pazienti al giorno, la presenza infermieristica è insufficiente. A Isernia, nelle sale operatorie, le carenze di personale si fanno ancora più gravi.

Il risultato è un carico di lavoro insostenibile: stress, sacrifici personali taciuti dietro un cartellino timbrato, e un’umanità che non può mai venire meno.
Come ricorda un’infermiera del pronto soccorso:

“Il paziente prima di essere tale è una persona. Noi siamo i primi con cui si condivide il dolore e la sofferenza. Abbiamo un cuore”.

Un appello che il NurSind chiede non resti inascoltato: non solo proroghe, ma soluzioni strutturali per garantire un futuro certo agli operatori sanitari e un servizio dignitoso ai cittadini.