Sanità e frontalieri: contributi fino a 200 euro e incentivi al personale di confine
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 293 del 18 dicembre 2025 il decreto sulla spesa sanitaria dei lavoratori frontalieri verso la Svizzera. Il provvedimento, composto da quattro articoli, introduce nuove regole sulla compartecipazione alla spesa sanitaria e stabilisce come destinare le risorse raccolte, con un’attenzione particolare alle aree di confine e al personale sanitario.
Il decreto mira a riequilibrare l’impatto dei lavoratori frontalieri sul Servizio sanitario nazionale e, allo stesso tempo, a rafforzare i servizi sanitari e socio-sanitari nelle zone maggiormente interessate dal fenomeno.
Contributo alla spesa sanitaria: criteri e importi
L’articolo 1 disciplina la determinazione della quota di compartecipazione familiare. Le Regioni di residenza interessate e la Provincia autonoma di Bolzano sono chiamate a definire annualmente l’importo dovuto dai residenti che lavorano e soggiornano in Svizzera e che usufruiscono del Servizio sanitario nazionale, inclusi i familiari a carico.
La quota è calcolata in modo progressivo, dal 3% al 6% del salario netto percepito in Svizzera, tenendo conto del reddito e dei carichi familiari. Sono previsti limiti chiari: un minimo di 30 euro e un massimo di 200 euro per ogni mese lavorato. Gli importi possono raddoppiare in caso di omesso pagamento o mancata comunicazione dei dati richiesti. L’applicazione decorre retroattivamente dal 2024.
Modalità di versamento
L’articolo 2 stabilisce che le somme dovute vengano versate annualmente tramite strumenti di pagamento digitali messi a disposizione da AGID. Le risorse affluiscono direttamente ai bilanci delle Regioni interessate e della Provincia autonoma di Bolzano, senza passaggi intermedi.
Risorse per personale sanitario e servizi territoriali
Il cuore del provvedimento è rappresentato dall’articolo 3, che definisce la destinazione delle risorse. Le somme raccolte sono finalizzate, in via prioritaria, all’aumento del trattamento accessorio del personale medico e infermieristico operante nelle aree di confine.
Le Regioni e la Provincia di Bolzano possono inoltre destinare fino al 30% delle risorse al potenziamento del sistema sanitario e dei servizi socio-sanitari regionali a beneficio della popolazione residente nelle zone di confine.
Il decreto pone però dei limiti precisi: l’incremento del trattamento accessorio non può superare il 20% dello stipendio tabellare lordo previsto dai contratti collettivi nazionali. Qualora le risorse disponibili non siano sufficienti, l’aumento potrà essere inferiore, in attesa di nuove entrate. Al contrario, se le somme eccedessero la soglia del 20%, l’importo in surplus dovrà essere destinato al rafforzamento dei servizi socio-sanitari regionali.
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