Mangiacavalli a Radio Radicale: non ci possono essere infermieri di serie A e di serie B
a cura di Chiara D'Angelo
Riprendiamo, per la rilevanza del tema trattato, l'interessante intervista rilasciata dalla Presidente della Federazione Nazionale Collegi Ipasvi Barbara Mangiacavalli, a Radio Radicale per la Rubrica "Cittadini in divisa" curata da Luca Marco Comellini.
La Presidente ha aperto l'intervista spiegando significato, genesi e storia, principi e finalità dei Collegi Ipasvi e a seguire è intervenuta sulla delicata questione degli infermieri militari e delle Forze di polizia che operano fuori dai propri contesti lavorativi, in pieno paradosso tra leggi dello Stato e leggi e regolamenti che interessano appunto gli "infermieri in divisa" (argomento trattato anche su queste pagine, leggi). Mangiacavalli, tra le altre cose, ha dichiarato che nessuna collaborazione tra le amministrazioni pubbliche puo' essere portata avanti in assenza di una regolarizzazione degli esercenti la professione sanitaria ed auspica che il confronto tra i dicasteri (Ministero salute, Ministero difesa, Ministero interni) possa avvenire quanto prima, affinchè si ponga rimedio ai paradossi di illiceità nell'esercizio professionale, nonchè alle disparità di inquadramento funzionale dei professionisti.
A seguire la Presidente si è espressa sull'attuale discussione, fervida soprattutto in ambiti sindacali (Clicca), del pagamento dell'iscrizione all'ordine professionale generata dalla recente sentenza che ha interessato gli avvocati; Mangiacavalli nel ricordare che per gli infermieri, a differenza che per gli avvocati ad esempio, non esistono "elenchi speciali" ha altresì dichiarato che la sentenza in oggetto enuncia un principio interessante, ovvero quello del "mandato esclusivo", che vale la pena di approfondire.
Mangiacavalli, infine, su specifica domanda dell'intervistatore ha affermato che le crocerossine sono impropriamente denominate infermiere volontarie dal momento che il corso di studio da loro seguito è ben lontano da quanto previsto per la formazione accademica della professione infermieristica mancando di tutto il costrutto teorico-disciplinare che fonda la pratica dell'assistenza infermieristica.
L'intervista di Luca Marco Comellini ci presenta una Presidente preparata, chiara, attenta, determinata e al tempo stesso autenticamente "vicina" a quelle che sono le problematiche della professione infermieristica e che, nell'attuale periodo storico ed economico di cambiamenti anche difficili, rinfranca la speranza di un futuro professionale migliore per gli infermieri, "in divisa" e non.