"Virus", quando il contagio delle idee diventa pericoloso
Riesplode la polemica che vede protagonisti i media e la sanità. Ancora una volta i mezzi di comunicazione si spingono in un territorio che è la salute, senza averne cognizione e competenza. Travestiti da divulgatori scientifici, nel tentativo di stare “dalla parte della gente”, e di dare in pasto a questa quello che vuole sentirsi dire (perché si sa, se stiamo dalla parte della gente si fanno più ascolti), si finisce per offrire invece, un vergognoso servizio di Disinformazione, populista e tracotante di ovvietà.
Nuovamente i media, sono colpevoli della demonizzazione della sanità e di chi spende per questa.
A finire nella bufera è la trasmissione televisiva “Virus, il contagio delle idee”, del giornalista Nicola Porro, andata in onda su Rai due, giovedì 12 maggio, in prima serata.
Tema del dibattito centrale della tribuna politica: I vaccini.
I vaccini, sono da tempo al centro di accese discussioni, perché ritenuti dannosi e correlati alla comparsa dell'autismo, senza che vi sia una reale responsabilità, provata scientificamente.
Il giornalista, chiama ad esprimersi in merito, un gruppo di persone quanto mai variegato, suddiviso in antivaccinisti(i più) , e in pro vaccinisti; dalla parte di chi rema contro il vaccino, ci sono i soliti “tuttologi”, ex personaggi famosi in disuso, che in quasi tutte le trasmissioni tv, si improvvisano medici, infettivologi, pediatri: l'attrice Eleonora Brigliadori, il dj Red Ronnie , ad eccezion fatta per Franco Antonello, papà di Andrea, padre e figlio diventati i simboli della battaglia all'autismo, celebri per il viaggio in moto in America, diventato poi un romanzo Best Sellers.
Ad arginare questo terzetto quanto mai agguerrito, in studio c'è Maria Antonietta Farina Coscioni, ed in collegamento da Milano c'è Roberto Buriani, Professore di Microbiologia e virologia all'Università Vita- Salute San Raffaele.
Il dibattito a cui si assiste, si rivela essere un quanto mai obbrobrioso siparietto, che lascia senza parole.
Mentre al Professor Buriani, l'unico che ha tutto il diritto di disquisire sulla validità o meno dei vaccini, viene data la parola per qualche istante, solo a fine trasmissione, rilegando il suo intervento ad una parte marginale del dibattito, ai tuttologi viene concesso ampio spazio per parlare di qualcosa che sconoscono, ed offrire un servizio basato sul terrorismo psicologico e Disinformazione.
Antonello Franco afferma senza mezzi termini che, la malattia del figlio, l'autismo, è insorto subito dopo la somministrazione del vaccino trivalente, intorno ai due anni e mezzo di età. Rimarca la convinzione che la patologia del figlio sia vaccino correlata, portando come esempio le sei mila persone che lo hanno contattato, perché vittime della stessa sorte,nelle stesse condizioni.
Non adduce nessuna prova scientifica di quanto afferma, ma rafforza tale convinzione su una personale statistica, di cui non esiste il campione ed il metodo.
E' la volta di Red Ronnie, che dichiara: “È assolutamente demenziale. Cioè, nel senso che è assurdo. Non puoi obbligare a vaccinare i bambini”,continua, “Quanti bambini sono morti per dei vaccini o degli effetti collaterali? Quanti bambini sono morti? Si chiamano morti bianche. 1500 in un anno e dicono che, guarda caso, avvengono due e tre giorni dopo le vaccinazioni“. Per lui inutili. Il tetano, ad esempio, “lo vedi un bambino che lavora la terra? Siamo alla follia totale secondo me. La prevenzione avviene col vaccino? E’ l’errore più grave, perché il nostro corpo previene automaticamente con le difese immunitarie“. Poi la domanda: “Come facciamo ad alzarle? Dovremmo spingere le mamme ad allattare i bambini. La prevenzione deve avvenire in modo naturale“. La più grande prevenzione “è con l’alimentazione. Io – sostiene – me ne sono accorto sul mio corpo essendo prima vegetariano e poi vegano dal 1990. E’ da allora che non mi ammalo e non prendo antibiotici“. Quindi “perché dobbiamo prevenire vaccinando quando ci sono tantissime particelle metalliche che sono anche dannose a scoppio ritardato?”.
Uno sproloquio intollerabile, un insieme di nozioncine dette a casaccio, dalle morti bianche al tetano al vaiolo, manifestazione palese di chi non sa di cosa sta parlando, ma che sale in cattedra proferendo verbo come se fosse Vangelo.
Red Ronnie, non è nuovo a queste ospitate televisive quando si parla di vaccini, lo aveva già fatto all'interno del contenitore televisivo “Open Space”, trasmesso su Italia Uno, a cura di Nadia Toffa, dove a fronte di una intervista telefonica in stile Iene, al Ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, si frapponeva il solito dj, sciorinando le stesse convinzioni , parlando di medicina alternativa ed oli essenziali.
Durante la trasmissione Rai, al Professore Burioni viene data la parola solo per pochi istanti, e malgrado si senta investito da una marea di fandonie, riesce a mantenere un certo aplomb, se non poi , in secondo luogo, pubblicare un durissimo intervento sul suo frequentatissimo profilo Facebook in cui lamenta l'iniquità del tempo concesso: “ Mi chiedo come il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, possa permettere che, mentre da un lato spende denari pubblici per migliorare la salute degli italiani, promuovendo la prevenzione, dall'altro consente che con gli stessi soldi pubblici, si diffondano notizie false che porteranno i genitori a fare scelte che metteranno a rischio la salute dei cittadini.”
Condiviso da 45.000 persone, in tre giorni il post di Burioni, ha avuto più di cinque milioni di visualizzazioni, scatenando una rivolta sui social, alla quale Red Ronnie risponde con il video di un noto antivaccinista ed il giornalista Porro dà dei “talebani” ai sanitari, che non accettano posizioni diverse dalle loro.
Il Medico milanese ha quindi deciso di scrivere un'accorata lettera a Michele Anzaldi, segretario della commissione Vigilanza Rai, denunciando quanto accaduto. Quest'ultimo ha raccolto l'appello di Burioni, annunciando un' interrogazione in Vigilanza per “verificare qualità e quantità degli spazi utilizzati per informare i cittadini su questo argomento”.
Ma la polemica non si placa, ed infuria sempre di più.
La società Italiana di Igiene (Siti), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), la Società Italiana di Pediatria (Sip), e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), hanno deciso di prendere posizione in merito alla questione e lo hanno fatto per mezzo di una lettera indirizzata al Ministro Lorenzin.
Nella missiva, i medici, segnalano la gravità di quanto accaduto anche in relazione all'uso del servizio pubblico radiotelevisivo, palesemente in contrasto con le verità scientifiche.
Spesso nei dibattiti televisivi ci si confronta su temi di salute importanti e si tende a confondere la legittima libertà di opinione con l'informazione corretta.
A dir dei medici la trasmissione televisiva “Virus”, ha violato il Dovere di Informare correttamente gli usufruenti del servizio pubblico. Il discredito gettato sui vaccini si configura come procurato allarme a genitori sempre più disorientati sul tema.
Inoltre si è dato spazio maggiormente a chi ha portato avanti teorie non dimostrate rispetto a chi era stato invitato a portare la voce della scienza. La televisione pubblica non può farsi portavoce di teorie e comportamenti non provati scientificamente.
Chiedono quindi di portare il problema pregiudizievole per la salute della popolazione, all'attenzione della Commissione Vigilanza Rai , affinché tali episodi non si ripetano più.
Come era successo per la trasmissione televisiva Tagadà e le falsità dette dai soliti personaggi famosi, sulla figura dell'infermiere triagista, ancora una volta si sproloquia su qualcosa che non si conosce. Il punto cruciale della questione prima, e dopo con Virus, è che si rischia di , non solo Disinformare i cittadini, ma di demonizzare tutta la sanità e che vi lavora, creando panico tra gli utenti.
Questo trend sta diventando pericoloso e va arginato, sempre nel rispetto della libertà di opinione.