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Ospedale di Fano. Agosto da dimenticare? Carmen 24 anni muore. L’infermiera Maria salva Anna

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 16/08/2016

MarcheNurSind dal territorio

Ferragosto non è stata una giornata di svago e gioia per tutti. Sabato 13 agosto si è svolto il funerale di Carmen Z. 24 anni, morta in ospedale nel reparto di ostetricia a Fano il 10 agosto scorso e di Mattia il bambino  morto nel suo grembo. La tragedia improvvisa accade durante l’induzione al parto, in realtà un aborto, perché purtroppo nel suo grembo, alla 39° settimana a Mattia si era già fermato il cuore.

Il Marito Francesco M. è incredulo e disperato, aspettavano con gioia questo 2° figlio, il primo figlio era nato con un parto cesareo presso l’ospedale di Senigallia e tutto si era svolto nel migliore dei modi, anche la seconda esperienza avrebbe dovuto avere la stessa sorte, invece no. Per vari disguidi l’appuntamento per il cesareo a Senigallia salta e la famiglia decide di affidarsi all’ospedale di Fano. In realtà Carmen lamentava alcuni sintomi dalla fine di luglio, Francesco racconta di stanchezza e “dolori al feto” per cui il 24 luglio, si sono recati per una visita all’ospedale di Senigallia, tutto regolare, presente solo una situazione di anemia, risolvibile con terapie domiciliari.

Invece quando si sono recati  all’Ospedale S.Croce a Fano il 9 agosto, il primo shock,  non c’è il battito cardiaco, il bimbo è morto. I sanitari procedono al ricovero e si apprestano alle cure del caso, monitoraggio continuo e induzione farmacologica al parto per ottenere l’espulsione del feto abortito .

Nelle prime ore della mattina seguente, i sintomi di Carmen si aggravano, Francesco è sempre con lei ”….mia moglie ha iniziato a vomitare, si è girata su un fianco, è diventata violacea dal torso in su, ha perso conoscenza e se n’è andata. Non ho competenze mediche, ci siamo fidati, quando ti trovi in un ospedale non pensi mai che può succedere una cosa del genere, ci sono i medici, pensi di essere al sicuro”. L’assistenza e le cure sono state tempestive, ma nonostante la rianimazione continuata oltre ogni limite, le consulenze specialistiche esperte, cardiologi, anestesisti, ginecologi, infermieri e ostetriche che hanno tentato con ogni mezzo di ripristinare la gravissima situazione critica, si sono dovuti arrendere, Carmen non ce l’ha fatta, è morta. Francesco disperato, insieme al padre di Carmen si recano dai carabinieri a sporgere denuncia per omicidio colposo. Il marito dichiara” …Ritengo che quello che è successo è assurdo…”

La funesta notizia ha avuto una particolare rilevanza mediatica nelle Marche, specialmente sentita in tutti i professionisti sanitari sempre molto coinvolti quando purtroppo sopraggiungono queste sciagure.

A seguito di quanto riportato dagli organi di stampa in merito al decesso della donna di 24 anni in stato di gravidanza, occorso presso l’ospedale Santa Croce di Fano (PU), il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, lo stesso giorno ha subito disposto l’immediato invio sul luogo dell’evento della task force, ai sensi dell’art. 4 del Regolamento di funzionamento dell’Unità di crisi di cui al D.M. 27 marzo 2015.

Anche la  direzione sanitaria dell’azienda ospedaliera Marche Nord istituisce una commissione interna di esperti per analizzare  dettagliatamente l’accaduto e fornire tutte le risposte alle inevitabili domande che un evento così raro ed imprevedibile possono porre.

La Procura di Pesaro condotta dal pm Giovanni Narbone, dispone l’esame autoptico di Carmen e Mattia, il giorno prima del doppio funerale e prosegue nelle indagini. Nel registro degli indagati, 12 professionisti sanitari dell’ospedale di Fano, sei medici tra ginecologi e anestesisti e sei tra le ostetriche e le infermiere.

Esprimiamo profondo cordoglio e vicinanza al dolore della famiglia per questa perdita insensata. Allo stesso tempo aspettando le risultanze delle inchieste poste dalle autorità competenti, siamo vicini anche alla comprensibile sofferenza dei sanitari che nonostante il loro fine rivolto sempre alla vita e alla salute, si debbono per forza confrontare e subire anche le sconfitte. La partita a scacchi è sempre in atto.

Il nostro lavoro le nostre competenze fanno la differenza, voglio quindi concludere, con una notizia di altro tono. A ferragosto un’infermiera Maria Letizia Carfagnini, che lavora all’Ospedale S. Croce di Fano ha ha salvato con il suo intervento una persona che  stava soffocando.

Il fatto non è accaduto durante il servizio, l’infermiera trascorreva le sue ferie e questo ferragosto il destino ha voluto che fosse a Campobasso in un ristorante a Campomarina, dove c’era anche la Sig.ra Anna P.F.. Appena ha accusato i primi sintomi di soffocamento da corpo estraneo, l’infermiera Maria è intervenuta, ha praticato la manovra di Heimlich, quando Anna P. ha perso conoscenza, il BLS, riuscendo a provocare la disostruzione del corpo estraneo dalle vie aeree e quindi salvarla.

Ferragosto, una giornata come tante altre per noi sanitari, con momenti di angoscia e forti emozioni, sapendo sempre che ciascuno di noi ha sempre l’opportunità di fare la differenza, ci proviamo sempre.

 

Fonte:

ilrestodelcarlino.it/donna-incinta-morta-ospedale

ilrestodelcarlino.it/mamma-bimbo-morti-ospedale-fano

 corriereadriatico.it/carmen-mamma-morta-autopsia

ilrestodelcarlino.it/fano-infermiera-salva-soffocamento