Pensione. Al via l’Ape volontaria. Ma conviene davvero? Ecco quanto ci costerÃ
Da ieri è possibile avviare la procedura per ottenere l’Ape volontaria.
Istituita con la legge di Bilancio 2017, è partita solo adesso a causa del tempo che c’è voluto per stipulare le convenzioni con le Banche (Intesa ed Unicredit) che erogheranno il prestito e, con le Assicurazioni che copriranno l’Ape dal rischio di morte prematura del fruitore del prestito.
In cosa consiste l’Ape volontaria?
L’ Ape volontaria è il prestito che consente a chi ha 63 anni e 5 mesi di età e 20 anni di contributi di anticipare parte della pensione.
La rata del prestito verrà rimborsata in 20 anni con una trattenuta sulla pensione stessa.
All’Ape volontaria si può accedere anche senza lasciare il lavoro e, per questo la platea potenziale è di 330 mila lavoratori per il 2018 e di 155 mila lavoratori per il 2019.
Gli interessati ad avviare la pratica, che vogliono capire quanto possa essere aderente alle proprie esigenze, possono utilizzare il simulatore messo a disposizione dall’Inps, sul proprio sito, che permette di calcolare la rata del prestito e l’importo della pensione.
Ma l’Ape volontaria conviene davvero?
Secondo i calcoli fatti , la rata ridurrà la pensione del:
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4,5% per un anno di anticipo
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8,6% per due anni di anticipo
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12,25% per tre anni di anticipo
con una inflazione del 2%.
Per chi ne facesse richiesta, entro 60 giorni, l’Inps inoltrerà la pratica di prestito alla banca, ed una volta accettata, al primo versamento, per chi farà domanda entro il 18 aprile prossimo, il primo versamento comprenderà gli arretrati per chi ha maturato i requisiti tra maggio 2017 ed il Dpcm dello scorso ottobre.
da il Corriere della Sera
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