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Infermieri. Igiene cavo orale. E’ davvero sicuro l’uso della clorexidina?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/06/2020

Nursing

Mantenere puliti i denti ed il cavo orale, impedendo l'accumulo di placca dentale o secrezioni, puoÌ€ contribuire a ridurre il rischio di sviluppare la VAP (polmonite associata a ventilizione), nei paziente sottoposti a ventilazione meccanica (MV) per almeno 48 ore; l’igiene del cavo orale rappresenta uno dei pilastri all’interno dei “fundamental of care”.

Cos’è la VAP

La Polmonite Associata a Ventilazione (VAP) eÌ€ definita come una polmonite contratta in ospedale che si sviluppa da 48 a 72 ore dopo intubazione endotracheale; la diagnosi dipende da una assenza di evidenze che suggeriscano uno sviluppo dell'infezione prima dell’intubazione. La VAP eÌ€ la piuÌ€ comune infezione acquisita nei reparti di terapia intensiva (ICU Intensive Care Units); colpisce il il 10-30% dei pazienti in MV ed eÌ€ associata al prolungamento della degenza e della durata della ventilazione, ad un aumento dei costi di assistenza sanitaria e ad un rischio raddoppiato di mortalitaÌ€

Questa si sviluppa a causa aspirazione di microrganismi orofaringei nel tratto respiratorio inferiore, seguita da proliferazione batterica ed invasione parenchimale.

 

Tra le migliori 4 pratiche per prevenire la Vap ci sono:

 

  • elevazione della testata del letto di almeno 30 gradi
  • sospensioni della sedazione
  • igiene orale con clorexidina (CHG)
  • aspirazione sub-glottica con tubi endotracheali appositi.

Per quanto riguarda  l’igiene del cavo orale l’utilizzo di prodotti a base di clorexidina gluconato eÌ€ uno standard di cura implementato in molti ospedali: dati di surveys indicano che oltre il 60% delle ICU in Europa e nel Nord America forniscono ai pazienti in MV igiene orale con clorexidina almeno una volta al giorno.

In letteratura ci sono studi che supportano anche l’efficacia dello iodopovidone, oltre che della CHX, nella prevenzione della VAP.

Proprio la revisione della letteratura in merito, ci restituisce un quadro dubbio sull’uso della Clorexidina nell’igiene del cavo orale.

L’impiego di prodotti a base di clorexidina per l’igiene orale routinaria del cavo orale riduce il rischio di VAP nei pazienti in ventilazione meccanica e sottoposti ad interventi di chirurgia cardiaca, ma conferisce poco o nessun beneficio aggiuntivo a tutti gli altri, medici e chirurgici.

Un'altra variabile eÌ€ la frequenza nell'uso di clorexidina in combinazione con altri prodotti per l’igiene orale: alcune soluzioni e gel contengono bicarbonato, che puoÌ€ contribuire ad inattivare la clorexidina e a negare i suoi effetti positivi.

Una recente revisione narrativa critica della letteratura, pubblicata su Scenario, rivista di Aniarti, ha evidenziato la possibile associazione della CHX nell’igiene del cavo orale con il rischio di mortalitaÌ€ dei pazienti. Sulla scorta di questi rilievi contrastanti, si eÌ€ assistito al ritiro dell’uso della CHX collutorio dai bundle della VAP prodotti da societaÌ€ scientifiche come la Intensive Care Society, rimanendo indicata soltanto nella popolazione dei pazienti cardiotoracici in TI.

I ricercatori suggeriscono di promuovere ulteriori studi osservazionali per confermare l’associazione della CHX con gli esiti negativi dei pazienti in TI. Parallelamente, sarebbe indicato studiare nuovamente in modo sistematico e prospettico tutti i prodotti, anche quelli storicamente piuÌ€ diffusi come per esempio il bicarbonato di sodio o il timolo, alla ricerca di prove di efficacia in termini di decontaminazione del cavo orale e di influenza sugli esiti maggiori.

 

Bibliografia:

L’IGIENE DEL CAVO ORALE DEL PAZIENTE VENTILATO MECCANICAMENTE

Autori: Valter Patarchi Emanuela Canestrari Giuseppina Menditti Serena Frassini

Ventilator-Associated Pneumonia: Brief Update Review Bradford D. Winters, Ph.D., M.D.; Sean M. Berenholtz, M.D., M.H.S.