Colpo di calore: segnali da non sottovalutare e interventi tempestivi
C’è un caldo che non dà tregua, che non si limita a infastidire, ma che uccide. Le estati degli ultimi anni hanno cambiato volto: non sono più semplicemente torride, ma diventano periodi ad alto rischio per la salute collettiva. Il colpo di calore – una sindrome acuta e potenzialmente letale – è l’espressione più estrema di questo nuovo scenario climatico.
Nel 2024, l’Italia ha visto un nuovo incremento della mortalità estiva. Solo ad agosto si sono registrati oltre 3.600 decessi in eccesso rispetto alla media. In questo contesto, la figura dell’infermiere si rivela centrale. Riconoscere i primi sintomi, sapere come intervenire, conoscere chi è più a rischio, significa salvare vite. Ma per agire con efficacia, serve conoscenza, aggiornamento e attenzione continua. Questo articolo è pensato per offrire una panoramica scientifica, chiara e operativa sul colpo di calore oggi.
1. Che cos’è il colpo di calore
Il colpo di calore (heat stroke) è una condizione medica d’urgenza, caratterizzata da un innalzamento della temperatura corporea ≥ 40 °C associato a disfunzioni neurologiche acute. È l’esito più grave di un continuum che parte dallo stress da calore e attraversa la disidratazione e l’esaurimento da calore. Quando la termoregolazione fallisce, il danno cellulare diventa sistemico.
Il corpo perde la capacità di disperdere calore tramite sudorazione e vasodilatazione periferica. Il sistema nervoso centrale è il primo a cedere: si manifesta confusione, agitazione, perdita di coscienza, convulsioni. A seguire arrivano i danni a fegato, reni, muscoli, cuore.
2. Chi è più a rischio
Età e fragilità
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Gli anziani presentano ridotta riserva cardiaca, alterata percezione della sete e una termoregolazione inefficiente.
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I bambini piccoli hanno una maggiore produzione metabolica di calore e un sistema di dissipazione ancora immaturo.
Condizioni mediche
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Patologie croniche (cardiopatie, broncopneumopatie, diabete, obesità)
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Assunzione di farmaci: diuretici, anticolinergici, beta-bloccanti, neurolettici
Fattori ambientali e sociali
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Vivere soli, in abitazioni non ventilate, in zone urbane a forte densità
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Esposizione lavorativa prolungata (cantieri, agricoltura, logistica esterna)
3. Epidemia silenziosa: i numeri del 2024
Il colpo di calore non compare sempre nei certificati di morte, ma le sue conseguenze sì. L’estate 2024 è stata, ancora una volta, un banco di prova critico per la salute pubblica:
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+3.629 decessi in eccesso ad agosto 2024 in Italia, +870 a luglio
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Più di 12.700 decessi da calore stimati in Italia nel 2023, su oltre 47.000 a livello europeo
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La mortalità colpisce soprattutto gli over 85, con un rischio aumentato fino a +768% rispetto alla fascia 65–79 anni
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In ambito lavorativo, si stimano oltre 4.000 infortuni correlati al calore ogni anno
Le città – da Milano a Roma, da Bologna a Bari – diventano “forni ambientali” dove l’isola di calore urbana moltiplica il rischio.
4. Sintomi da riconoscere subito
Segno/Sintomo | Indicazione clinica |
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Temperatura ≥ 40°C | Marker principale (da misurare per via rettale) |
Confusione, delirio | Segnale di danno al sistema nervoso centrale |
Cute secca, calda | Indicativa di fallimento della sudorazione |
Tachicardia, ipotensione | Collasso circolatorio |
Convulsioni, coma | Stadio avanzato, prognosi grave |
Oliguria, urine scure | Rischio di insufficienza renale e rabdomiolisi |
5. Primo intervento: cosa fare immediatamente
Fase extraospedaliera
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Spostare il soggetto all’ombra o in ambiente climatizzato
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Rimuovere indumenti e iniziare il raffreddamento attivo (acqua fresca nebulizzata, ventilazione, impacchi)
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In caso di coscienza alterata, posizionare in sicurezza e allertare il 118
Fase ospedaliera
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Monitoraggio continuo dei parametri vitali
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Infusione di liquidi per via endovenosa
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Controllo della temperatura con metodi invasivi se necessario (immersione o lavaggi interni)
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Trattamento delle complicanze: acidosi, CID, rabdomiolisi, insufficienza multiorgano
Nota: Gli antipiretici non sono indicati, poiché il meccanismo patogenetico non è di tipo infiammatorio centrale.
6. Prevenzione: l’arma più efficace
Piani sanitari e istituzionali
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Sistema di allerta nazionale con bollettini giornalieri (livello 0-3)
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Piani regionali attivi con monitoraggio delle RSA, pazienti fragili, anziani soli
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Collaborazione tra medici, infermieri, farmacisti, volontari territoriali
Comportamenti individuali
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Idratazione regolare, anche in assenza di sete
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Abiti leggeri e chiari, riduzione dell’attività fisica nelle ore più calde
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Uso del climatizzatore (anche per poche ore al giorno)
7. Il ruolo chiave dell’infermiere
L’infermiere è osservatore clinico, educatore e primo interventista. In contesto ospedaliero, domiciliare o di comunità:
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Valuta i fattori di rischio e monitora segni precoci
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Applica le misure di raffreddamento e supporto immediato
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Partecipa alla sorveglianza dei casi nelle strutture
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Contribuisce all’implementazione dei protocolli del Piano Caldo
La sua presenza, specialmente nei contesti periferici e fragili, può fare la differenza tra la vita e la morte.
Fonti e riferimenti scientifici
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Istat, ARS Toscana – Mortalità estiva 2024
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ISS – Epicentro, Piano Nazionale Ondate di Calore
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ECDC – Heat-related mortality, Europe 2023
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WHO Europe – Heat-Health Action Plans
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Copernicus Climate Change Service
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Worklimate Project – WBGT e rischio lavorativo
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Monash University & ISGlobal – Lancet Regional Health Europe, 2023