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Sanzioni agli infermieri che rifiutano la vaccinazione antinfluenzale. NurSind Roma ricorre al Tar

 

Il NurSind ricorre al Tar per chiedere l’annullamento dell’ordinanza della Regione Lazio, che rende obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale per il personale sanitario

 “Come organizzazione sindacale abbiamo inoltrato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (TAR) per la sospensione dell’ordinanza che rende obbligatorio il vaccino antinfluenzale per il personale sanitario. Riteniamo la decisione della Regione illegittima e lesiva dei diritti dei lavoratori, e chiediamo quali evidenze scientifiche supportino l’obbligatorietà vaccinale ”, a parlare è Stefano Barone, segretario territoriale NurSind Roma e membro del Direttivo Nazionale.

La vicenda

Ad essere oggetto di contestazione è l’ordinanza firmata dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti su proposta dell’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato -“Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID -19” - che rende obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococcica per tutti i cittadini over 65 anni e tutto il personale sanitario.

L’obbligo ,che sarà a decorrere dal 15 settembre 2020 in concomitanza con l’inizio della campagna di vaccinazione regionale, prevede che la mancata vaccinazione per il personale sanitario comporti l’inidoneità temporanea allo svolgimento della mansione lavorativa.

Il Tar, considerato che i ricorrenti contestano sotto il profilo scientifico, le ragioni poste alla base del provvedimento impugnato, lo stesso ha chiesto  al Comitato Scientifico una relazione che attesti evidenze scientifiche del provvedimento che rende obbligatorio nel Lazio la vaccinazione antinfluenzale per gli over 65 e il personale sanitario.

Tale relazione dovrà pervenire al Tar entro 20 giorni. L’udienza è fissata per il prossimo 29 settembre.

 

Rimarca Barone: “Come organizzazione sindacale riteniamo l’obbligatorietà del vaccino antinfluenzale per gli operatori sanitari una costrizione a nostro sentire inutile, qualora lo scopo fosse quello di fare una prima scrematura per sintomatologia che accomuna Covid e virus influenzale; ne consigliamo invece la volontarietà. Inoltre riteniamo ancora, la sanzione relativa al rifiuto della vaccinazione da parte del personale sanitario, sproporzionata”, conclude il sindacalista.

Di concerto al ricorso al Tar ed in attesa dell’udienza prevista per il 29 settembre, il NurSind Roma ha inviato una nota ai vertici aziendali del San Camillo, chiedendo di posticipare tutte le comunicazioni riguardanti l’esecuzione dell’ordinanza regionale.