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Covid. Solo due infermieri per pronare il paziente. Ecco il nuovo metodo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 30/11/2020

CoronavirusNursingProfessione e lavoro

Un dottorando e il suo gruppo di ricerca del Politecnico federale di Zurigo (ETH) hanno sviluppato un sistema semplice, efficiente ed economico che consente di spostare i pazienti in terapia intensiva dalla posizione supina a quella prona, senza che vi sia necessità di 5 infermieri per eseguire la manovra.

La posizione prona, detta anche la posizione del nuotatore, prevede il posizionamento del paziente con il lato ventrale verso il basso e la zona dorsale verso l’alto. In una persona sana e autonoma questa posizione diviene facilmente gestibile, ma in un paziente allettato e immobilizzato è necessario l’aiuto di più operatori. La procedura diventa complicata nel momento in cui si parla di una persona sottoposta a ventilazione meccanica perché oltre alla stato di salute critico sono presenti numerosi devices.

La prone position ha l’obiettivo di abbassare i gradienti della pressione pleurica pertanto la pressione pleurica nelle zone dorsali diventa più negativa nelle zone verntrali grazie a tale procedura, questo fa si che la pressione transpolmonare aumenta superando la pressione di chiusura alveolare permettendo quindi l’apertura degli alveoli. E’ indicata in caso di grave ipossiemia, inadeguata ossigenazione, insufficienza respiratoria refrattaria alla ventilazione meccanica, ARDS.

 

Pronare il paziente non è un’operazione semplice come potrebbe sembrare e richiede l'intervento di cinque persone.

Il dottorando Julian Ferchow ha messo a punto un metodo che in futuro dovrebbe facilitare il lavoro del personale di cura. Il sistema richiede la presenza solo di due infermieri e un medico.

 

La procedura attuale di pronazione

Preparazione alla pronazione

  • Verificare la tenuta dei cerotti in modo da ottenere un ottimo ancoraggio alla cute.
  • Verificare che ciascun deflussore, tubo, drenaggio sia sufficientemente lungo da consentire la pronazione
  • Garantire un sistema di monitoraggio
  • Pulizia e chiusura degli occhi per non incorrere in danni della cornea e/o della congiuntiva
  • Sospendere la nutrizione enterale un’ora prima della manovra e svuotare lo stomaco
  • Aspirare le secrezioni bronchiali
  • Preparazione dei presidi e supporti utili al posizionamento del paziente
  • Valutare se il paziente necessita di una sedazione maggiore

Rotazione del paziente

L’infermiere fa parte del team responsabile della manovra. Il team viene riunto una volta che il paziente e il materiale è pronto e il numero di operatori dipende molto dalla tipologia del paziente (peso, numero di devices). Durante la manovra l’infermiere deve monitorare lo stato emodinamico, respiratorio e la postura del paziente al fine di prevenire le complicanze.

  • Rimuovere gli elettrodi dell’ECG e procedere alla manovra
  • La rotazione avviene in 4 tempi:
  • Allineare il paziente sul letto con le braccia lungo i fianchi
  • Spostare il paziente sul bordo del letto controlateralmente al senso della rotazione
  • Iniziare la rotazione sollevando leggermente il tronco ed il bacino per consentire il passaggio del braccio che si trova tra il corpo del paziente ed il piano del letto.
  • Riprendere il braccio e completare la rotazione posizionando il paziente in posizione prona.

Posizionamento del paziente

Dopo la manovra l’infermiere posiziona correttamente il paziente con tutti i dispositivi necessari, ricollegando le linee di monitoraggio e di infusione.

  • Posizionare tre presidi da sistemare uno sotto la testa, uno a livello del manubrio dello sterno e uno a livello delle creste iliache (i presidi devono essere morbidi e di circa 15/20 cm di altezza)
  • Ripristinare il monitoraggio
  • Ricollegare le vie di infusione.

Per saperne di più- Covid-19. Procedura della pronazione del paziente. Tecnica, effetti e ruolo infermieristico

 

Il metodo studiato nell’Università di Zurigo

Mentre il paziente giace su un materasso, due infermieri lo affiancano con un secondo materasso inclinato. Poi tirano il paziente verso di loro con cinghie e lo girano in modo che il paziente giaccia a pancia in giù sul secondo materasso.

Il metodo è stato denominato "Wende-Tacos" (letteralmente Tacos girabili) perché la posizione dei due materassi ricorda quella della tortilla della specialità messicana.

I primi test con un prototipo sono attualmente in corso presso l'ospedale universitario di Zurigo. La società OBA AG, con sede a Basilea, prevede di produrre il sistema su più ampia scala.

 

Da La Regione