Covid. Nei bambini i sintomi sono differenti. A cosa prestare attenzione
Il monitoraggio dell'Associazione italiana di epidemiologia su 11 regioni, rivela che mentre i contagi scendono in tutte le fasce d'età, sono in crescita tra gli under 10.
Tuttavia si sa poco sulla natura della malattia nei bambini. Uno studio americano pubblicato su Scientific Reports, ha indagato la popolazione con meno di 18 anni per capire l’insorgenza della malattia da Sars-Cov-2, per individuare le strategie di screening più idonee, ed evitare che il virus giri indisturbato e silenzioso nella popolazione.
Tra 12.306 bambini con COVID-19 confermato in laboratorio, attraverso l’analisi delle cartelle cliniche elettroniche di 33 istituzioni sanitarie coinvolte nel TriNetX Research Network, è emerso che solo il 25,1% dei bambini presentava almeno uno dei sintomi tipici (febbre, tosse o mancanza di respiro) e il 9,9% dei bambini presentava almeno due sintomi tipici. Quasi tre quarti (74,9%) dei bambini non presentavano nessuno dei tipici sintomi di COVID-19. Nella popolazione in studio, il 16,5% presentava sintomi respiratori (tosse, dispnea), il 13,9% presentava sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, dolore addominale), l'8,1% presentava sintomi dermatologici (eruzione cutanea), 4,8% aveva problemi neurologici (cefalea) e il 18,8% aveva altri sintomi aspecifici (febbre, malessere, mialgia, artralgia e disturbi dell'olfatto o del gusto). Nella coorte di studio, la frequenza di ospedalizzazione è stata del 5,3%, con il 17,6% che necessitava di servizi di terapia intensiva e il 4,1% che richiedeva ventilazione meccanica.
Data l'elevata prevalenza di segni e sintomi aspecifici e il fatto che la maggior parte dei pazienti non presenta sintomi tipici - evidenziano i ricercatori - è richiesta maggiore vigilanza, screening innovativi e test frequenti tra i bambini che frequentano la scuola e i loro contatti immediati. Strumenti e procedure di screening di routine come i controlli giornalieri della temperatura a scuola possono essere meno efficaci.
I risultati del nostro studio – concludono - possono guidare l'utilizzo delle risorse e gli sforzi di mitigazione da parte delle autorità sanitarie locali specialmente nelle aree con elevata incidenza e prevalenza di COVID-19. Approcci innovativi, come la sorveglianza sentinella, test casuali su bambini e insegnanti, dare la priorità ai bambini provenienti da famiglie ad alto rischio per il test COVID-19 e fornire istruzione e formazione sull'uso appropriato di pulsossimetri non invasivi, possono produrre ulteriori vantaggi e contribuire a mitigare la diffusione del COVID-19 tra i bambini.