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Infermieri. Nasce una nuova figura: il Case Manager degli Accessi Vascolari, chi è e cosa fa

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La Redazione
Pubblicato il: 18/12/2021

NursingProfessione e lavoro

Nasce ufficialmente a Bari, il giorno 1° dicembre 2021, nell’ambito del XIV PICC DAY, Convegno Nazionale Annuale sui PICC (Accessi Venosi Centrali ad Inserzione Periferica), organizzato dalla GAVeCeLT (gruppo di studio sugli accessi vascolari), una nuova figura infermieristica:

il Case Manager degli Accessi Vascolari.

Il progetto, denominato Wa. N. E. V. A.,  acronimo di Ward Nurse Expert in Vascular Access, ossia l’ infermiere di corsia esperto in accessi vascolari, è stato concepito dai colleghi infermieri, del Vascular Access Team dell’ ASST di Melegnano e della  Martesana e fortemente voluto, dal Direttore DAPPS Dottor Enrico Ballerini, a cui afferisce lo stesso A.V. Team, coordinato dall’ infermiere Antonio Canelli.

 E’ stata fatta, un’ esauriente relazione del progetto Wa. N. E. V.A. da parte del referente Antonio Canelli nel corso del PICC DAY di Bari.

Prima di familiarizzare, con il case manager degli accessi vascolari, occorre sincerarsi che tutti, si abbia una sufficiente consapevolezza, di ciò di cui stiamo parlando.

 

Per case manager, intendiamo, colui che assume la “gestione del caso”. Tradurre il vocabolo inglese case con il vocabolo caso, in italiano, non ce la dice tutta, su cosa gestisca questo manager. Nella lingua inglese, spesso,  con una parola, si intendono più significati ed allora, all’ interno dei tanti significati, si scopre, che  “case”,  potrebbe significare anche “need:   in italiano tradotto con bisogno.

Come per magia, il gestore del caso, non sarebbe altro,  che un gestore dei bisogni dell’ utente. Il case management,  è una modalità/modello organizzativo, nato negli anni  ‘70 negli USA, nell’ ambito del servizio sociale, per collegare i pazienti a tutte le prestazioni socio-sanitarie, favorendo l’ integrazione dei diversi contesti assistenziali, che spesso, non sono connessi, integrando così  ospedale/territorio/famiglia. Il case manager, facilita, attiva e coordina il complesso delle prestazioni da erogare agli utenti.

Le fasi del processo del case management sono cinque:

1) valutazione iniziale (assessment);

2) costruzione del piano assistenziale individualizzato (care planning);

3) attuazione del progetto;

4) monitoraggio;

5) valutazione conclusiva.

 

Il case manager degli accessi vascolari,  dovrà così, anch’ egli seguire degli step:

1) valutazione iniziale del patrimonio venoso;

2) identificazione del paziente, eleggibile per il giusto device;

3) attuazione del progetto/applicazione del dispositivo;

4) monitoraggio delle complicanze e della corretta gestione delle medicazioni dei dispositivi;

5) valutazione dei dati relativi alla vita dei devices, in collaborazione con il Team di Accessi Vascolari.

 

Questo progetto,  nasce dall’evidenza che, ad oggi, non è presente un comportamento omogeneo, nell’attenta valutazione del patrimonio venoso, nella scelta del giusto dispositivo, nelle possibili complicanze, legate al loro utilizzo e alla corretta gestione delle medicazioni.

Da ciò, sorge la necessità di individuare e formare  infermieri di riferimento, nei reparti, detti  case manager degli accessi vascolari, i quali, in modo più diretto e continuativo, provvedano ad attuare il VASCULAR ACCESS DEVICE PLANNING”,  come fortemente raccomandato dalle recentissime Linee Giuda Internazionali dell’  I. N. S. (Infusion Nurses Society) del 2021.

Il  professionista, esperto in accessi vascolari, si porrà, come anello di congiunzione tra il medico di reparto, gli infermieri di reparto, il paziente, il caregiver e l’ infermiere di comunità,  al fine di garantire il migliore percorso clinico assistenziale,  in materia di accessi vascolari, tutelando il patrimonio venoso del paziente stesso.

Il progetto,  si concentra nell’ individuare una nuova figura infermieristica,  garante delle procedure aziendali sulla gestione degli accessi vascolari, adeguatamente formata, con conoscenze teoriche e abilità tecniche per il loro corretto utilizzo, secondo le più recenti linee guida internazionali, nazionali protocolli aziendali.

 

I professionisti Wa. N. E. V. A., saranno infermieri di tutte le Unità Operative,  in cui vengono posizionati e gestiti gli accessi vascolari.

L’ infermiere Wa. N. E. V. A. dunque,  è un “infermiere esperto” che ha acquisito conoscenze e competenze nella gestione degli accessi venosi, garantendo la corretta applicazione delle procedure aziendali e delle indicazioni delle linee guida,   monitorando al contempo,   

l’ uniformità dei comportamenti in collaborazione con il Team di accessi vascolari Aziendale.

 

Le funzioni dell’ infermiere Wa. N. E. V. A., per concludere,   possono essere  riassunte nelle seguenti azioni:

 

  • identificazione del paziente eleggibile per il giusto accesso venoso;
  • garanzia dell’ uniformità dei comportamenti nella gestione degli accessi vascolari;
  • collaborazione con l’ équipe multidisciplinare del T. A. V.
  • prevenzione di eventuali complicanze;
  • promozione di un migliore utilizzo delle risorse, evitando sprechi e frammentazioni inutili delle prestazioni;
  • valutazione e gestione  dell’ insorgenza di “semplici” complicanze e monitoraggio delle loro  evoluzioni;
  • valutazione della rilevanza delle complicanze “complesse”, confrontandosi e richiedendo l’ intervento del T.A.V.
  • erogazione dell’ assistenza appropriata, con identificazione del percorso idoneo alla dimissione con accesso venoso;
  • registrazione dei dati, dall’impianto alla rimozione del dispositivo, delle medicazioni e delle complicanze;
  • aggiornamento ed invio mensile dei reports al T.A.V.
  • partecipazione periodica  ad eventi formativi,  per il mantenimento del know-how in materia di accessi vascolari.

Infermiere referente AV-TEAM Aziendale

U.O. DAPSS – Servizio Accessi Venosi

Asst Melegnano e della  Martesana

Antonio Canelli