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Vaccini Covid coperti da segreto militare. Così il giudice reintegra il sanitario

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 14/07/2022 vai ai commenti

La SentenzaLeggi e sentenzeProfessione e lavoro

 

“Al prevalere numerico delle infezioni e decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi e dal fatto che i vaccini hanno già causato migliaia di decessi ed eventi avversi gravi (…) trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel nostro DNA, alterandolo in modo che potrebbe essere irreversibile, con effetti ad oggi non prevedibile. Un consenso informato non è ipotizzabile allorquando componenti dei sieri e il meccanismo del loro funzionamento, è come in questo caso, coperto non solo da segreto industriale, ma anche incomprensibilmente militare”. E’ quanto afferma il giudice Stefania Zanda, nell’ordinanza del 6 luglio, che reintegra la psicologa, sospesa per non essersi sottoposta alla vaccinazione obbligatoria contro il Covid.

Ed ancora secondo il giudice – i vaccini non hanno impedito la circolazione del virus e quindi l’obbligo ed il rischio di effetti avversi, non giustifica sul piano della tutela della salute collettiva e viola gli articoli 32, 4 e 36 della Costituzione, nonché la decisione del Consiglio d’Europa, la 2361/2021 che esclude “discriminazioni” fondate sullo stato vaccinale.

Quello che reintegra la psicologa, è delle tante ordinanze, che accolgono i ricorsi dei no vax, con reintegro sul posto di lavoro e risarcimento relativamente alle mancate retribuzioni. Una tendenza questa che sta spingendo gli Ordini a stoppare le sospensioni dei sanitari non vaccinati, come quello degli infermieri di Torino, i farmacisti di Udine, dei medici di Reggio Emilia e quello dei tecnici sanitari di Brescia, per mettersi al riparo da possibili richieste di risarcimento da parte degli iscritti sospesi.

 

Il Fatto Quotidiano