Malattie sessualmente trasmissibili....... La Gonorrea
Progetto a cura di Rodolfo Luigi Pessina e Gemma Maria Riboldi
Di Rodolfo Luigi Pesina e .......... sexotan gocce
La gonorrea (o blenorragia) è un’infezione sessualmente trasmessa (IST) causata dal batterio Gram negativo Neisseria gonorrhoeae, e che è sottoposta a segnalazione obbligatoria. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), a livello mondiale, è la seconda più diffusa IST di tipo batterico dopo la clamidia.
La gonorrea si trasmette attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale non protetto (vaginale, anale e orale) o, in caso di infezione neonatale, durante il parto vaginale. In questo secondo caso la gonorrea determina congiuntivite neonatale, una evenienza che è ormai praticamente scomparsa nei Paesi industrializzati grazie alla profilassi antibiotica che viene eseguita di routine nei reparti ostetrici.
Si stima che più del 50% delle donne e circa il 20% degli uomini infetti siano asintomatici e questo avviene soprattutto quando il batterio si localizza a livello del cavo orale e del retto, dove può permanere anche anni senza dare alcun sintomo.
Le manifestazioni cliniche, quando rilevabili, compaiono dopo 1-7 giorni dall’infezione in media (fino a massimo di 60 giorni dall’avvenuto contatto con caso certo).
A livello dei genitali femminili la manifestazione clinica principale è un’uretrite, con bruciori e difficoltà a urinare, oppure una cervicite con secrezione giallo-verdastra, dolore durante o dopo i rapporti sessuali, prurito vaginale e/o difficoltà a urinare. Essendo spesso asintomatica a questo livello, la gonorrea può permanere nelle vie genitali femminile per lunghi periodi e risalire, determinando un quadro di malattia infiammatoria pelvica (istero-salpingite, peritonite pelvica) e un aumentato rischio di sterilità per formazione di aderenze peritoneali.
A livello dei genitali maschili la gonorrea si manifesta con un’uretrite con secrezioni abbondanti, dense e di colore giallo-verdastro, bruciori e difficoltà a urinare. Vista l’alta sintomaticità, nei maschi solo raramente risale le vie genitali e può determinare sterilità.
A livello anale, è, come detto, spesso asintomatica, ma in alcuni casi determina proctite con dolore anale, secrezioni dense purulente o mucose, sanguinamento e prurito anale cronico.
A livello orale il quadro è quello di una blanda faringite, che però è assolutamente aspecifica.
La congiuntivite da gonorrea si manifestava un tempo nei bambini, mentre negli adulti sono stati descritti rari casi da contaminazione accidentale per mani infette.
Una rara complicanza della gonorrea è infine l’infezione disseminata, caratterizzata da dolore articolare, eruzioni cutanee, dolore muscolare, infiammazione dei tendini, endocardite e meningite.
La gonorrea viene considerata una IST localizzata, cioè che solo raramente è in grado di andare in circolo e per questo motivo può essere diagnosticata solo attraverso l’esecuzione di un tampone a livello delle sedi di penetrazione (tampone faringeo, rettale, cervicale e uretrale). Visto l’elevato fastidio causato dal tampone uretrale è possibile ricercare il batterio tramite amplificazione degli acidi nucleici (NAAT) sul primo mitto di urine del mattino comprensivo delle prime gocce. NON è indicata l’esecuzione del tampone vaginale nelle donne, dato che il batterio tende a localizzarsi a livello cervicale.
Assieme al test molecolare, in caso di alto sospetto clinico, sarebbe indicato dall’ISS l’esecuzione di un tampone uretrale per esecuzione di un esame colturale con antibiogramma. Ciò è dovuto al fatto che la gonorrea sta divenendo sempre più resistente alle più comuni terapie antibiotiche. In caso di positività al test per la gonorrea, è necessario che tutti i partner sessuali vengano testati per questa infezione (e se possibile anche per altre IST).
Le linee guida attuali suggeriscono un trattamento con doppia terapia: ceftriaxone o cefixima (1g im o os) + 2g di azitromicina, che possono essere assunti nella medesima giornata. In caso di allergia a beta-lattamici è indicato il trattamento con doxiciclina 100mg x2/die per 10 giorni. È bene ricordare che in caso di donne in gravidanza alcuni farmaci non possono essere utilizzati.
I pazienti dovrebbero attenersi a rapporti sessuali protetti fino a 15 giorni dal completamento del trattamento, per evitare di infettare i partner, ma anche per evitare di contrarre altre IST.
In Italia, attualmente, lo screening di routine per la gonorrea non è raccomandato quando una persona si presenta a fare esami per IST, ma è indicata la sola esecuzione degli esami ematici (HIV, sifilide, epatiti). I tamponi vengono eseguiti, all’interno di servizi del SSN, solo a fine diagnostico (presenza di sintomatologia plausibile).
Bibliografia
- Istituto Superiore di Sanità. EpiCentro. L’epidemiologia per la sanità pubblica. Gonorrea (o blenorragia. Disponibile presso: https://www.epicentro.iss.it/gonorrea/
- World Health Organization. Multi-drug resistant gonorrhoea. Disponibile presso: https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/multi-drug-resistant-gonorrhoea
World Health Organization. Department of Reproductive Heslath and Research. WHO Guidelines for the Treatment of Neisseria gonorrhoeae. Disponibile presso: https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/246114/9789241549691-eng.pdf