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Infermieri, via al doppio lavoro. Un altro vantaggio per i privati?

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 03/04/2023

AttualitàCronache sanitarieProfessione e lavoro

Gli infermieri della sanitaÌ€ pubblica, e i tecnici, i fisioterapisti e le ostetriche, potranno lavorare anche nel privato (ma solo fino al 31 dicembre 2025).

EÌ€ una buona notizia per loro, che guadagnano in media 1.800 euro netti al mese per 36 ore settimanali (secondo i dati della Ragioneria generale dello Stato elaborati dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche), spesso in condizioni molto difficili. EÌ€ peroÌ€ una notizia meno buona per la sanitaÌ€ pubblica. Di fatto gli infermieri seguono la strada tracciata fin dal 1996 per i medici con l’intramoenia, che porta alle note storture per cui basta pagare e si aggiungono liste d’attesa interminabili.

L’allentamento del vincolo di esclusività per gli infermieri eÌ€ nel decreto Bollette, che prevede anche limiti all’impiego di medici “gettonisti” e indennitaÌ€ di straordinario per i Pronto soccorso. Gli infermieri non faranno intramoenia: finito l’orario andranno nelle cliniche, negli ambulatori e nelle Rsa. Al ministero della Salute sostengono che andranno anche nelle Case di comunitaÌ€ della nuova sanitaÌ€ territoriale, ma liÌ€ serviranno infermieri in pianta stabile, non per qualche ora, sempre che ci siano i soldi. Il punto eÌ€ che in Italia mancano 65 mila infermieri, il problema in prospettiva eÌ€ piuÌ€ grave della carenza di medici ora che sono aumentati i posti per gli specializzandi.

Abbiamo meno di 6 infermieri ogni 1.000 abitanti contro una media di 9,4 tra Regno Unito, Francia, Spagna e Germania e soprattutto gli stipendi sono piuÌ€ bassi, come ricordava ieri su Quotidiano SanitaÌ€ Marco Geddes de Filicaia, giaÌ€ assessore e direttore sanitario a Firenze e all’Istituto dei tumori di Genova. CosiÌ€ un infermiere puoÌ€ guadagnare anche 500 euro per una notte.

Ci sono dei limiti alla libera professione ma chi saraÌ€, in concreto, a farli rispettare? “Rischiamo di ritrovarci alle 8 del mattino un professionista che inizia il turno in ospedale dopo una notte in clinica, io come faroÌ€ a saperlo?”, dice il direttore di un importante ospedale. “Il privato se ne vantaggeraÌ€: utilizza part time e con flessibilitaÌ€ personale preparato e aggiornato in ambito pubblico”. 

Il ministro Orazio Schillaci ha detto che “eÌ€ solo un primo passo di una riforma piuÌ€ ampia per migliorare la sanitaÌ€ e rafforzare il Ssn”. E ha parlato di “salari maggiori, non solo ai medici”. Ma servono soldi che al momento non ci sono. 

Di Alessandro Mantovani, Il Fatto Quotidiano