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Detassazioni. Bottega: 'Colpiscono gli infermieri aumentandone i carichi di lavoro'

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/10/2023 vai ai commenti

Ieri, 16 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla Manovra 2024, suscitando un acceso dibattito sulla strategia governativa per affrontare le sfide del sistema sanitario italiano. Come riportato precedentemente, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato l'allocamento di 3 miliardi di euro aggiuntivi per la sanità, con l'obiettivo primario di ridurre le lunghe liste d'attesa. Tuttavia, il segretario nazionale del NurSind, Andrea Bottega, solleva dubbi sulla validità di questa strategia.

Il principale punto di contesa riguarda l'approccio del governo alla questione delle liste d'attesa e alla carenza di infermieri. Il governo punta a conseguire questa priorità attraverso il rinnovo del contratto del comparto sanitario, con un investimento di 2,3 miliardi di euro, e la detassazione degli straordinari e  dei premi risultato legati all'obiettivo delle liste d'attesa.

Tuttavia, secondo Bottega, la detassazione degli straordinari e dei premi di risultato potrebbe non essere sufficiente a far fronte alle sfide della carenza di infermieri e alle lunghe liste d'attesa nei servizi sanitari. La professione infermieristica soffre di una scarsa attrattività, e ciò è dovuto principalmente a due questioni chiave che necessitano di soluzioni: l'aumento dello stipendio, accompagnato da una riduzione dei carichi di lavoro, insieme a una maggiore autonomia professionale.

Bottega sottolinea che gli straordinari non possono essere usati come ordinaria programmazione del lavoro e investire solo sulle prestazioni aggiuntive per la riduzione delle liste d’attesa (visite ed esami) produrrà ulteriore carico di lavoro sui reparti di degenza dove lavora la parte più disagiata della professione, quella parte da cui prevengono le dimissioni precoci e che i giovani non sono più disposti a coprire viste le responsabilità, i non più sostenibili carichi di lavoro e la scasa valorizzazione economica.

Il vero dramma della sanità pubblica italiana è che mancano e mancheranno sempre di più infermieri. Pensare di farli arrivare dall’estero è una soluzione tampone ma si rischia di creare ancor più disaffezione verso la professione dipendendo sempre di più da altri paesi.

La Manovra di bilancio 2024 non può non tenere conto di questa realtà. In Italia si laureano più medici che infermieri e anche i concorsi per medico di medicina generale vedono una straordinaria partecipazione. La dichiarata carenza di medici presto si risolverà ma gli ospedali e il territorio resteranno senza infermieri e senza infermieri la salute non è tutelata. La pandemia almeno questo ce l’ha dimostrato.