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Dichiarazioni Shock Deputata Lega: ‘Gli uomini violenti sono figli di madri non normali’

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 20/11/2023 vai ai commenti

AttualitàCronache sanitarie

Ovidio nell’ Ars amatoria invita a non rinunciare al corteggiamento di una ragazza che sembra resistere, dal momento che la sua opposizione è in realtà un invito ad insistere nel tentativo di conquista. Da qui deriva anche l’uso dell’espressione che “la violenza è gradita alle donne” ( vis grata puellae). Rizzelli (2003: 115) fa notare come questa espressione era utilizzata dagli avvocati penalisti fino a non molto tempo fa, e si trovava in testi di diritto penale (cfr. V. Mancini, Diritto penale italiano, 7 Torino, 1951: 272) dove si parlava di una violenza carnale che non “costringe” ma “induce”, “conquista” o “seduce” e che “soddisfa l’amor proprio e acquieta la coscienza della donna, che vince quella riluttanza fatta di civetteria e di desiderio che la donna ostenta come le femmine di molte specie animali”.

Questo è solo un esempio di come la donna sia ritenuta l’origine del male, colpevole anche quando viene oltraggiata,  una convinzione che affonda nella notte dei tempi e che è talmente radicata nella società, che non credo, sia possibile estirpare. I fatti lo dimostrano: Giulia Cecchettin, 22 anni, è l’ultima donna in ordine di tempo ad essere stata uccisa per mano di un uomo, la 102esima vittima del 2023.

Le risposte al suo omicidio seguono uno schema familiare di colpevolizzazione della vittima, rafforzando gli stereotipi di sempre: "Avrebbe dovuto accorgersi", "non doveva andare".

In ogni caso simile, emerge una retorica che cerca di giustificare l'aggressore, spesso con argomenti come "era un bravo ragazzo" o "lei gli ha fatto perdere la pazienza". Questi cliché, che attribuiscono la colpa alla donna, persistono anche di fronte agli omicidi più efferati.

C’è sempre una frase che colpevolizza la donna e scagiona un uomo, anche di fronte agli omicidi più efferati. Ultimo in ordine di tempo, la deputata della Lega ed ex magistrato, Simonetta Matone, intervenuta ieri, in un programma di intrattenimento domenicale, ha dichiarato che spesso gli uomini violenti sono figli di donne che subiscono violenze, di madri “non normali” che li hanno abituati ad un clima di terrore e violenza senza ribellarsi. Frasi che rafforzano la tendenza a incolpare le donne per la violenza degli uomini, ignorando il ruolo dei padri violenti. Questo fenomeno rispecchia la pervasiva cultura maschilista, patriarcale e misogina, radicata anche tra le donne stesse.

Con una media di 150 donne uccise ogni anno in Italia, la realtà degli omicidi femminicidi assume proporzioni allarmanti. Nonostante brevi momenti di attenzione mediatica, la società sembra incapace di affrontare questa emergenza in modo sistematico e duraturo.

La situazione si complica ulteriormente con la banalizzazione della violenza e la minimizzazione delle molestie come "semplici scherzetti". Questo atteggiamento contribuisce a un clima in cui la prevenzione e la denuncia diventano sempre più cruciali.

La necessità urgente di un cambiamento culturale si fa evidente. L'educazione affettiva, l'educazione sessuale e misure preventive sono fondamentali per interrompere il ciclo di violenza e per invertire la tendenza tragica che continua a mietere vite femminili in Italia. Solo con un impegno collettivo e una presa di coscienza diffusa possiamo sperare di porre fine a questa dolorosa realtà.

 

qui il video: https://www.instagram.com/p/Cz1qRxYIQcV/