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Manovra 2024 è legge: resta il taglio alle pensioni degli infermieri. Ecco tutte le misure previste

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 30/12/2023

AttualitàGoverno

Nel corso di una serrata votazione, con 200 voti favorevoli, 112 contrari e 3 astenuti, la Camera dei Deputati ha ufficialmente dato il via libera alla Legge di Bilancio 2024. L'approvazione del testo è avvenuta senza sostanziali modifiche, mantenendo intatte alcune disposizioni che stanno già generando discussione e dibattito.

Uno degli aspetti più controversi del provvedimento riguarda il mantenimento del taglio alle pensioni destinate a medici ed infermieri. Questa decisione, attesa e temuta dal settore sanitario, ha suscitato reazioni contrastanti tra i rappresentanti della categoria e ha acceso il dibattito sulla sostenibilità di tale misura in un contesto in cui la pandemia ha già messo a dura prova il sistema sanitario nazionale.

Altrettanto rilevanti sono i criteri restrittivi per l'accesso alle pensioni anticipate, confermati nella versione finale della Legge di Bilancio. La normativa stabilisce parametri più rigorosi per coloro che intendono accedere all'anticipazione pensionistica, imponendo limiti più stringenti e ponendo ulteriori vincoli.

Vediamo quindi le misure più rilevanti della Legge di Bilancio approvata.

Esonero contributivo

In via eccezionale, per i periodi dipaga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a  carico del lavoratore di 6 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima. L’esonero è incrementato, senza effetti sul rateo di tredicesima, di un ulteriore punto percentuale, a condizione che la retribuzione imponibile,  parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima.

 

Detassazione premio di produttività. Per i premi e le somme erogati nell’anno 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva

sui premi di produttività è ridotta al 5 per cento.

 

Canone Rai. La misura del canone di abbonamento alla televisione per uso privato, di è rideterminata in 70 euro per l’anno 2024.

 

Risorse economiche rinnovo CCNL triennio 2022-2024

Aumento di 3 miliardi di euro per l'anno 2024, seguito da un ulteriore incremento di 5 miliardi di euro annui a partire dal 2025. Le disposizioni non si limitano al solo personale statale ma si estendono anche al personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Nel caso del settore sanitario, gli oneri finanziari comprendono anche i riconoscimenti finalizzati a valorizzare la specificità medico-veterinaria, infermieristica e di altro personale, secondo precise indicazioni che saranno individuate nell'atto di indirizzo contemplato dall'articolo 47, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

 

Iva prodotti femminili e prodotti per la prima infanzia

Viene riportata al 10% l’Iva sui prodotti assorbenti, tamponi e coppette mestruali nonché ad alcuni prodotti per la prima infanzia (latte e preparazioni alimentari per lattanti) e ai pannolini per bambini che era stata precedentemente ridotta al 5 per cento. È inoltre ripristinata l’aliquota ordinaria per i seggiolini per bambini da installare negli autoveicoli, che era stata anch’essa precedentemente fissata al 5 per cento dalla legge di bilancio per il 2023.

 

Taglio pensioni medici ed infermieri

Attraverso un emendamento adottato dalla Commissione Bilancio, vengono apportate significative modifiche alla Legge di Bilancio 2024, mitigando i tagli alle pensioni di vecchiaia per diverse categorie professionali. In particolare, medici, operatori sanitari, dipendenti degli enti locali, ufficiali giudiziari e insegnanti vedranno cancellati i tagli alle pensioni di vecchiaia, mentre, nel settore sanità,  per le pensioni anticipate i tagli rimarranno invariati secondo quanto previsto nel disegno di legge.

Nel settore sanitario, la decurtazione sarà gestita in modo più flessibile, diminuendo gradualmente all'aumentare del ritardo nell'anticipo del pensionamento. L'emendamento stabilisce che le decurtazioni si applicheranno a coloro che maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2023 o in caso di cessazione dal servizio per limiti di età o servizio.

Per accedere alla pensione anticipata nel settore sanitario, è richiesta un'anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorrerà 3 mesi dopo il raggiungimento dei requisiti contributivi. Tuttavia, il personale sanitario potrà rimanere in servizio oltre il quarantesimo anno di servizio, purché non superi i 70 anni.

Per quanto riguarda medici, infermieri, dipendenti enti locali, insegnanti d'asilo e ufficiali “il trattamento pensionistico decorre trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti se sono maturati entro il 31 dicembre 2024, 4 mesi se sono maturati entro il 31 dicembre 2025, 5 entro il 31 dicembre 2026, 7 mesi entro il 31 dicembre 2027 e 9 mesi entro il 31 dicembre 2028.

Per i medici e le altre categorie di dipendenti pubblici già citate, la riduzione del trattamento pensionistico è “ridotta in misura pari a un trentaseiesimo per ogni mese di posticipo dell'accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile per gli iscritti alla cassa per la pensione dei sanitari e per quelli alla cassa per le pensioni dei dipendenti degli enti locali che cessano l'ultimo rapporto di lavoro da infermieri”. Questo per assicurare “un efficace assolvimento dei compiti primari di tutela della salute e di garantire l'erogazione dei livelli assistenziali di assistenza”.

 

Pace contributiva 2024

La Pace Contributiva si rivolge principalmente a coloro che, nel corso della loro carriera, hanno accumulato periodi privi di contributi obbligatori, volontari, figurativi, da riscatto o da ricongiunzione. Questa opportunità è estesa a lavoratori dipendenti e autonomi che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996, purché siano iscritti a una delle gestioni dell'INPS e non siano già titolari di una pensione.

I beneficiari avranno la possibilità di riscattare i periodi non coperti da contribuzione, a patto che non siano legati a obblighi contributivi omessi. La peculiarità di questo strumento risiede nella flessibilità concessa ai lavoratori, che possono effettuare i versamenti in modo autonomo, coprendo un massimo di cinque anni, equiparati ai contributi ordinari.

 

Asilo nido

Ai nati a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un valore dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)  fino a 40.000 euro, nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni, l’incremento del buono di cui al secondo periodo è elevato a 2.100 euro. La misura dell’incremento (che è definita in forma di elevamento a 2.100 euro annui di un precedente incremento) è pari a 600 euro annui per i nuclei familiari con un valore di Isee non superiore a 25.000 euro e a 1.100 euro annui per i nuclei familiari con un valore di Isee superiore a 25.000 euro e pari o inferiore a 40.000 euro, con una conseguente misura complessiva del buono pari a 3.600 euro annui.

 

Bonus mamma

Le lavoratrici saranno esentate dal pagamento dei contributi previdenziali a loro carico; parliamo quindi del contributo IVS per i dipendenti del settore privato e il contributo FAP per i dipendenti pubblici.

La misura è valida dal dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.

Il taglio contributivo sarà applicato alle lavoratrici con:

  • due figli e fino ai 10 anni del figlio più piccolo
  • con tre o più figli e fino ai 18 anni del figlio più piccolo.

 

Congedo parentale

Nei i 9 mesi di indennizzo previsti per la genitorialità, oltre ai primi 30 giorni già coperti al 100%, ulteriori 30 giorni, purché entro il sesto anno di vita del bambino, saranno rimborsati al 60% invece che al 30%.

Quest’ultima disposizione si applica con riferimento ai lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2023.

 

Reddito di libertà donne vittime di violenza

Con l'obiettivo di potenziare il reddito di libertà per garantire l'effettiva indipendenza economica delle donne vittime di violenza e in condizioni di povertà, è stato approvato un significativo incremento del Fondo. Si prevede un aumento di 10 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, seguito da un ulteriore incremento di 6 milioni di euro annui a partire dal 2027. Queste risorse saranno distribuite tra le regioni mediante decreti dell'Autorità politica delegata per le pari opportunità, in concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni.

Parallelamente, il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità sarà potenziato di 4 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, al fine di implementare centri dedicati al recupero degli uomini autori di violenza.

Nell'ambito dell'attuazione del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023, il Fondo sarà ulteriormente incrementato di 5 milioni di euro annui per gli anni 2024, 2025 e 2026. Queste risorse saranno destinate alla rafforzare la rete dei servizi pubblici e privati attraverso interventi di prevenzione, assistenza, sostegno e accompagnamento delle donne vittime di violenza, con un'attenzione particolare alla realizzazione di centri antiviolenza.

Al fine di intensificare la prevenzione della violenza e rendere le iniziative formative più continue e permanenti, il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità sarà arricchito di 3 milioni di euro annui a partire dal 2024.

Inoltre, per garantire un rifugio sicuro alle donne vittime di violenza, è stato istituito un "Fondo per la creazione di case rifugio", con una dotazione di 20 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Questo fondo sarà trasferito al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri per realizzare e acquistare immobili da adibire a case rifugio.

 

Aumento tariffe orarie prestazione aggiuntive medici ed infermieri

Al fine di contrastare la carenza di personale sanitario nelle strutture del Servizio Sanitario Nazionale, riducendo le liste di attesa e limitando il ricorso alle esternalizzazioni, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2026 la possibilità di aumentare le tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive del personale medico. Tale estensione, derivante dall'articolo 11, comma 1, del D.L. n. 34/2023, inizialmente prevista solo per il 2023 (con un incremento di 100 euro lordi onnicomprensivi), sarà applicata a tutte le prestazioni aggiuntive svolte dal 2024 al 2026.

La decisione, volta a incentivare il personale medico, include una salvaguardia delle attuali disposizioni riguardanti il volume di prestazioni erogabili, l'orario massimo di lavoro e i riposi prescritti.

Allo stesso modo, per affrontare la stessa problematica, si estende la medesima disposizione anche alle prestazioni aggiuntive svolte dal personale sanitario operante nelle aziende ed enti del Servizio Sanitario Nazionale. L'aumento della tariffa, in questo caso, può arrivare fino a 60 euro lordi onnicomprensivi (rispetto ai 50 previsti precedentemente), al netto degli oneri a carico dell'amministrazione.

È stata autorizzata una spesa di 200 milioni di euro annui per il personale medico e di 80 milioni di euro annui per il personale sanitario per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Tutte le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano parteciperanno al finanziamento, derogando alle disposizioni legislative che regolano il contributo regionale e provinciale al finanziamento sanitario corrente.

Inoltre, in linea con le normative che istituiscono l'Osservatorio per l'attività libero-professionale e il Piano nazionale per il governo delle liste di attesa, viene stabilito che l'Organismo paritetico regionale dovrà presentare al Comitato Lea una relazione semestrale sull'attività intramoenia. Questo rapporto sarà preso in considerazione per valutare gli adempimenti relativi alle liste di attesa, contribuendo così a migliorare l'efficienza e l'accesso alle cure.

 

Lavoratori frontalieri

Un nuovo scenario si apre nel panorama della spesa sanitaria, introducendo una forma di compartecipazione destinata a specifiche categorie di cittadini. In particolare, la compartecipazione sarà a carico dei residenti in Italia che lavorano e soggiornano in Svizzera e usufruiscono del Servizio Sanitario Nazionale, di alcune categorie di lavoratori frontalieri attivi in territorio elvetico, nonché dei familiari dipendenti da queste due tipologie di soggetti.

Le risorse derivanti da questa compartecipazione saranno destinate a sostenere il Servizio Sanitario delle aree di confine, con una particolare attenzione alla valorizzazione del personale medico e infermieristico. Le modalità precise di impiego di tali risorse saranno stabilite attraverso un decreto interministeriale.

Parallelamente, si apportano modifiche alla disciplina riguardante l'assistenza sanitaria per gli stranieri. Si interviene sull'importo minimo del contributo richiesto agli stranieri che optano per l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale invece della stipula di una polizza assicurativa. Si introduce anche una regolamentazione dell'importo minimo del contributo dovuto dagli stranieri soggiornanti con permesso di soggiorno per motivi di studio e dagli stranieri regolarmente soggiornanti collocati alla pari, per la loro iscrizione facoltativa al Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, si istituisce un sistema di adeguamento degli importi dei contributi sopra menzionati e si specifica la destinazione di tali contributi.

 

Pensione anticipata

Dal 2024 per andare in pensione in anticipo si alzano i requisiti anagrafici di Ape sociale (a 63 anni e 5 mesi) e Opzione donna (da 60 a 61 anni, con uno sconto di un anno per figlio fino a un massimo di due) e si vincola al ricalcolo contributivo e a un “tetto” (4 volte il minimo) Quota 103. L’uso della via d’uscita anticipata sarà possibile con 64 anni di età e 20 di contribuzione visto che dal 2024 salirà da 2,8 a 3 volte l’importo dell’assegno sociale la “soglia obbligatoria” da maturare per beneficiare di questo assegno, seppure con alcuni “sconti”: si scenderà a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per quelle con più figli.

Per quanto riguarda Quota 103 aumenta la durata delle finestre mobili: per i lavoratori del comparto privato passa da 3 mesi a 7, per quelli del pubblico da 6 a 9 mesi. Il calcolo dell’assegno avverrà con il metodo contributivo, invece che con quello misto, con conseguente riduzione permanente dell’importo per la maggior parte dei pensionandi. I lavoratori in possesso dei requisiti per Quota 103 potranno comunque posticipare il pensionamento restando al lavoro e beneficiando di un “premio” direttamente in busta paga.