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Operatori sanitari al freddo. NurSind Pordenone: 'compreremo noi le stufette'

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 17/12/2024

Friuli Venezia GiuliaNurSind dal territorio

Pordenone – Freddo, umidità e condizioni di lavoro inadeguate: è questa la denuncia lanciata dal sindacato degli infermieri Nursind riguardo le strutture legate all’emergenza territoriale (ex 118) e al centro unico di coordinamento, attualmente collocate nel seminterrato del padiglione A dell’ospedale di Pordenone.

Gli operatori sanitari, costretti a lavorare in ambienti poco riscaldati, stanno ricorrendo a stufette elettriche e a mezzi di fortuna per affrontare temperature rigide e un elevato livello di umidità. “Da mesi attendiamo risposte concrete e soluzioni adeguate da parte dell’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (Asfo), ma invano,” ha dichiarato Gianluca Altavilla, segretario territoriale del Nursind.

La situazione, già segnalata più volte, non sembra aver trovato ancora una risposta adeguata, nonostante i ripetuti solleciti. “Abbiamo chiesto alla direzione, che si è mostrata disponibile ma ancora inefficace nei fatti, di spostare determinati servizi - in particolare quelli legati agli uffici tecnici - nel nuovo ospedale il prima possibile,” ha aggiunto Altavilla.

Nell’attesa di una soluzione definitiva, il sindacato si dichiara pronto a intervenire autonomamente: “Se necessario, saremo noi stessi, come forze sociali, a farci carico dell’acquisto delle stufette promesse. Non possiamo tollerare che chi cura si ammali a causa di condizioni di lavoro insostenibili.”

La denuncia sottolinea non solo un disagio per i lavoratori, ma anche il rischio che la qualità del servizio sanitario possa essere compromessa da un contesto operativo poco idoneo. La situazione, infatti, tocca direttamente il personale che si occupa di emergenze e coordinamento territoriale, figure centrali nella risposta alle richieste di soccorso della popolazione.

Le carenze strutturali negli spazi attuali evidenziano la necessità urgente di interventi, sia in termini di soluzioni temporanee che di pianificazione logistica a lungo termine. In attesa di risposte concrete da parte della direzione dell’Asfo, il sindacato prosegue la sua battaglia a tutela dei lavoratori e dei pazienti.