Infermieri assunti tramite cooperative: NurSind dice no all'esternalizzazione dei servizi
LATISANA – Monta la protesta tra gli infermieri del Pronto Soccorso di Latisana, dopo la conferma dell’esternalizzazione di alcuni servizi infermieristici e degli operatori socio-sanitari (Oss). Una decisione, secondo il sindacato di categoria NurSind, che rischia di compromettere la qualità dell’assistenza sanitaria e di destabilizzare il personale già sotto pressione.
L’esternalizzazione: un ospedale a pezzi?
La scelta di affidare a società esterne parte delle prestazioni sanitarie non è una novità per l’ospedale di Latisana, che già vede i turni medici del Pronto Soccorso gestiti da soggetti privati. Ora, però, l’esternalizzazione si estende anche al personale infermieristico e agli Oss, con il trasferimento di nove operatori socio-sanitari e sette infermieri verso altri reparti. A denunciare il clima di incertezza è Afrim Caslli, rappresentante del NurSind: “La notizia è caduta addosso al personale del reparto, che lo ha scoperto solo attraverso un passaggio del Piano attuativo 2025”, spiega.
Secondo Caslli, la comunicazione è stata data in modo improvviso e senza alcun confronto preventivo: “La coordinatrice ha ricevuto l’informazione solo pochi giorni fa e subito dopo è stata affissa una nota in bacheca. Il malcontento è palpabile: alcuni colleghi stanno valutando di lasciare l’ospedale”, sottolinea il sindacalista.
Il personale, già costretto a turni estenuanti e a sacrificare riposi per coprire le esigenze della struttura, ora teme ulteriori ripercussioni sulla qualità del lavoro. “Siamo alle porte della stagione estiva, il periodo più critico per i Pronto Soccorso. Una riorganizzazione di questo tipo a luglio ci mette seriamente in difficoltà”, aggiunge Caslli, che ha richiesto un incontro urgente con l’assessorato regionale alla Salute e con il direttore generale dell’AsuFc, Denis Caporale.
Un bando da quasi 8 milioni: i dettagli
La gara d’appalto per l’affidamento dei servizi sanitari nei Pronto Soccorso regionali è stata disposta con una determinazione del 3 marzo e prevede cinque lotti per un valore complessivo di 7,93 milioni di euro (IVA esclusa) per 12 mesi. Il lotto riguardante Latisana ha una base d’asta di 2,884 milioni e include l’affidamento dei servizi infermieristici e Oss del Pronto Soccorso, oltre alla gestione dei turni medici nella Sala Gessi di Ortopedia e in Radiologia.
La misura riguarda anche altre strutture sanitarie: Udine (1,489 milioni) per i codici bianchi, verdi e azzurri in due ambulatori; San Daniele, Palmanova e Tolmezzo (ciascuno con un appalto da 744.600 euro) per la gestione dei codici minori. Tuttavia, il capitolato tecnico specifica che per Latisana non saranno esternalizzate la funzione di triage né l’emergenza territoriale.
Sindacati e politica sul piede di guerra
L’esternalizzazione dei servizi infermieristici ha scatenato anche un acceso dibattito politico. La consigliera regionale Simona Liguori (Civica Fvg) ha presentato un’interrogazione alla giunta e ha richiesto l’accesso agli atti sulla manifestazione d’interesse avanzata da privati per un possibile partenariato pubblico-privato nella gestione dell’ospedale.
Nel frattempo, la tensione resta alta tra gli infermieri, che vedono nell’esternalizzazione una minaccia per il loro futuro professionale e per la qualità dell’assistenza ai pazienti. La protesta del NurSind potrebbe essere solo l’inizio di un braccio di ferro tra operatori sanitari e istituzioni regionali, con l’ospedale di Latisana al centro di una partita sempre più delicata.