Emergenza Emodialisi ad Ascoli Piceno: NurSind lancia l'allarme per la grave carenza di infermieri
di
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 11/04/2025
Turni di 12 ore e rischio collasso del reparto. Il sindacato: “Serve un intervento immediato”
ASCOLI PICENO – La situazione all’interno del reparto di Emodialisi dell’Ospedale di Ascoli Piceno è ormai al limite del collasso. A denunciarlo è il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind, che in una nota inviata al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità lancia un appello urgente per risolvere la drammatica carenza di personale infermieristico.
Dopo una prima segnalazione già inoltrata nei giorni scorsi, il NurSind torna a far sentire la propria voce evidenziando che, in assenza di interventi risolutivi da parte della Direzione Aziendale, alcuni infermieri sono stati costretti a sostenere turni estenuanti di 12 ore consecutive. Una condizione che, oltre a mettere a rischio la salute del personale, compromette anche la sicurezza dei pazienti, molti dei quali affetti da gravi patologie renali croniche.
Il segretario territoriale del NurSind di Ascoli Piceno, Dott. Maurizio Pelosi, punta il dito contro quella che definisce una gestione “improvvisata e superficiale” da parte dell’amministrazione aziendale. “In un reparto altamente specialistico e salva-vita come l’Emodialisi – afferma – non c’è spazio per decisioni non programmate. La Direzione ha autorizzato il trasferimento di due infermieri esperti senza prevedere alcuna sostituzione e senza rispettare i tempi di affiancamento necessari per formare adeguatamente nuovi operatori”.
A peggiorare il quadro, secondo il sindacato, si aggiungono le assenze per malattia, congedi parentali, aspettative, permessi previsti dalla Legge 104/92 e ferie programmate. E con l’estate alle porte, il rischio di un collasso operativo del reparto diventa sempre più concreto, anche in considerazione dell’arrivo di numerosi pazienti emodializzati provenienti da fuori regione per le vacanze.
“Ci chiediamo quale logica possa aver guidato l’Azienda in scelte tanto inspiegabili – prosegue Pelosi – proprio in un reparto dove la qualità e la continuità dell’assistenza sono essenziali. Chiediamo l’immediata attivazione di un piano straordinario per il potenziamento del personale e una revisione urgente delle decisioni finora assunte”.
Il sindacato conclude il suo intervento con un avvertimento: se non arriveranno risposte concrete in tempi brevi, si attiveranno tutte le forme di protesta e tutela previste, “non solo per difendere i diritti dei lavoratori – conclude il segretario – ma soprattutto per garantire la sicurezza dei pazienti emodializzati”.
La palla ora passa alla politica e ai vertici sanitari regionali, chiamati a intervenire con urgenza per scongiurare una crisi che rischia di compromettere uno dei servizi sanitari più delicati dell’intero territorio provinciale.