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NurSind Salerno denuncia: 230mila euro sprecati ogni anno per personale sanitario fuori corsia

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 13/05/2025

CampaniaNurSind dal territorio

 

Infermieri e OSS impiegati in mansioni improprie mentre i reparti restano scoperti

Mentre negli ospedali dell’ASL Salerno si combatte quotidianamente con una cronica carenza di personale, centinaia di infermieri e operatori sociosanitari (OSS) risultano pagati senza svolgere alcuna attività assistenziale. Una contraddizione sconcertante che il NurSind Salerno ha deciso di denunciare pubblicamente.

Personale non operativo, ma retribuito

Secondo il sindacato, la situazione è tanto assurda quanto allarmante: infermieri e OSS continuano a percepire stipendi e indennità pur non prestando servizio nei reparti. La denuncia è stata formalizzata attraverso una lettera inviata a tutte le istituzioni competenti, dalle autorità sanitarie locali fino alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica.

“Non possiamo più tollerare che professionisti formati per l’assistenza diretta vengano utilizzati per compiti che nulla hanno a che vedere con il loro profilo”, afferma Biagio Tomasco, segretario generale del NurSind Salerno. Un’anomalia che, oltre a svuotare i reparti, genera un danno economico stimato in 230mila euro l’anno, spesi per figure non operative.

Emergenza ignorata, risorse sprecate

Ad aggravare la questione, spiega il segretario amministrativo Adriano Cirillo, è il fatto che molti di questi professionisti percepiscono regolarmente anche le indennità legate alla corsia, pur non mettendoci piede da tempo. “In un contesto già al limite, quei fondi dovrebbero essere reinvestiti per nuove assunzioni o per rafforzare l’assistenza ai pazienti – non per alimentare distorsioni burocratiche”, attacca Cirillo.

Il sistema soffre, ma la piaga resta

Il NurSind definisce la situazione una “piaga secolare” che continua a pesare sulla sanità salernitana. Le carenze di organico sono note da anni, eppure decine di infermieri e OSS vengono sistematicamente impiegati in ruoli amministrativi, logistici o del tutto estranei alla cura dei pazienti. “Un danno duplice: alla qualità dell’assistenza e alla sostenibilità del sistema sanitario”, spiegano i vertici del sindacato.

L’appello: basta sprechi, ricollocate il personale

Il sindacato chiede un intervento urgente e drastico. La proposta è chiara: ricollocare immediatamente il personale nei reparti, laddove non vi siano limitazioni fisiche. Per gli altri, individuare mansioni coerenti con la formazione e le condizioni cliniche. In caso contrario, avverte il NurSind, la questione non potrà che peggiorare.

“È ora che qualcuno si assuma la responsabilità di questa gestione fallimentare. Abbiamo chiesto alla Corte dei Conti di valutare l’impatto economico di questa consuetudine, e alla Procura e ai Nas di indagare su eventuali profili di illiceità”, concludono Tomasco e Cirillo.

Conclusione: la dignità della professione non è negoziabile

La denuncia del NurSind è un grido d’allarme ma anche un atto di rispetto verso una categoria professionale troppo spesso sacrificata. Il sindacato rilancia così la battaglia per il rispetto dei ruoli, per la correttezza nell’uso delle risorse pubbliche e per una sanità che torni a mettere i pazienti – e chi li cura – al centro.