Taranto, infermiere del 118 aggredito a pugni durante un soccorso a Lama
Il NurSind Puglia: “Non è solo inciviltà, è il frutto di anni di tagli agli organici infermieristici”
TARANTO – Un pugno in pieno volto, mentre stava salvando una vita. È accaduto domenica 11 maggio, alle 7:35, in via Stelle Alpine, tra Lama e San Vito. Vittima dell’aggressione, un infermiere del 118 in servizio su un’ambulanza intervenuta per soccorrere un uomo dolorante ma cosciente sul pavimento della propria abitazione.
A colpire è stato un familiare del paziente che, dopo aver inveito verbalmente contro l’équipe sanitaria, ha sferrato un pugno al volto dell’infermiere. I motivi? L’assenza del medico a bordo ambulanza e l’eccessiva – a suo dire – insistenza delle domande poste dal centralino prima dell’intervento. L’aggressore si è lasciato andare a una reazione spropositata e ingiustificabile, mentre i sanitari cercavano solo di aiutare.
Nonostante la violenza subita, i soccorritori hanno mantenuto la calma e portato a termine il loro compito: trasportare il paziente al Pronto Soccorso dell’ospedale SS. Annunziata. Con lui, anche il collega ferito, che ha riportato una contusione alla mandibola. Sul posto sono state allertate immediatamente le forze dell’ordine.
Gabriele Fiorino, 28 anni, infermiere del 118 da quattro anni, racconta oggi quanto accaduto con voce ferma ma ancora scossa: «Ho avuto paura, non mi era mai successo prima, ma tra qualche giorno sarò pronto a tornare al lavoro. La paura non deve vincere».
Sull’episodio è intervenuto duramente anche il NurSind. Francesco Balducci, segretario regionale del sindacato infermieristico per la Puglia, ha dichiarato:
«Come era facile aspettarsi, in Puglia si è verificata l’ennesima aggressione ai danni di un operatore sanitario. Questa volta è toccato a un infermiere del 118 della ASL Taranto, la settimana scorsa a un collega dell’ospedale Di Venere della ASL Bari. Ogni settimana si registrano nuovi episodi, ma solo i più gravi arrivano alla cronaca.
Siamo di fronte a un fenomeno in pericoloso aumento. Ed è troppo facile addebitare ogni responsabilità all’intemperanza di alcuni utenti. La verità è che la Puglia sta pagando il conto di anni di depauperamento delle dotazioni organiche: siamo agli ultimi posti per rapporto infermieri/popolazione e infermieri/posti letto.
La carenza di organici alimenta la percezione di una sanità inefficiente, e l’infermiere – in prima linea – diventa il bersaglio della frustrazione dei cittadini. Serve subito una presa di coscienza della politica: potenziare gli organici infermieristici è una priorità assoluta».
Ancora una volta, il grido di allarme non riguarda solo la sicurezza degli operatori, ma la tenuta dell’intero sistema di emergenza-urgenza. Lasciare soli i professionisti della salute equivale a indebolire l’intero servizio sanitario.