Molestie in corsia a Piacenza, il NurSind al fianco delle infermiere che hanno denunciato
Il sindacato: “Serve un tavolo permanente sul benessere lavorativo. Offriamo ascolto e tutela. Non lasciamo sole le colleghe"
Comunicato congiunto della Segreteria Regionale dell’Emilia-Romagna e di quella Territoriale di Piacenza.
BOLOGNA, 18 MAGGIO 2025 – Le denunce di molestie sessuali nei confronti di un primario all’Ospedale di Piacenza riportano all’attenzione dell’opinione pubblica un tema grave e urgente: la sicurezza, la dignità e il benessere psicologico nei luoghi di lavoro.
Il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, interviene con una nota congiunta della Segreteria Regionale dell’Emilia-Romagna e di quella Territoriale di Piacenza per esprimere piena solidarietà alle colleghe coinvolte.
«Il nostro sindacato è da sempre in prima linea nel contrasto a ogni forma di molestia nei contesti lavorativi. Già nel marzo 2024 – ricorda la segretaria regionale Antonella Rodigliano – abbiamo firmato un protocollo d’intesa con l’Ufficio delle Consigliere Regionali di Parità dell’Emilia-Romagna per prevenire e combattere discriminazioni e violenze sul lavoro».
Rodigliano ribadisce la necessità di aprire un tavolo permanente di confronto con la Regione per promuovere azioni concrete: «Chiediamo interventi strutturati per il benessere lavorativo degli infermieri, strumenti di ascolto, prevenzione e presa in carico di ogni segnale di disagio o violenza».
Il NurSind condanna con forza anche i commenti denigratori rivolti alle colleghe che hanno avuto il coraggio di denunciare: «A loro va tutta la nostra stima e vicinanza – affermano Rodigliano e la segretaria territoriale Renata Tommasi –. Siamo consapevoli delle pressioni e dello stigma che colpisce ancora chi decide di esporsi. Il sindacato è a disposizione per ascolto, tutela e supporto, anche grazie agli strumenti previsti dal Protocollo firmato con la Regione».
Tommasi aggiunge: «Ringraziamo chi ha denunciato e siamo accanto anche a chi, per ragioni personali, non ha potuto farlo. Episodi così gravi non possono infangare la reputazione e la professionalità dei tanti operatori che lavorano con serietà e dedizione ogni giorno».
«Non siamo intervenuti prima per rispetto verso le donne coinvolte e verso la nostra categoria – conclude Rodigliano –, ma adesso vogliamo essere chiari: non lasceremo sole le colleghe. È urgente che la prevenzione e la protezione dalle molestie diventino una priorità effettiva nelle politiche aziendali e regionali. Prendersi cura di chi cura è un dovere».