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Esplode il fegato in un incidente sul lavoro, salvato con un trapianto in emergenza alle Molinette

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 28/05/2025

AttualitàStandard Assistenziali

Alle Molinette di Torino un intervento ai limiti dell'impossibile ridona la vita a un 55enne di Cuneo. 

Otto accessi in sala operatoria, una corsa contro il tempo e un trapianto di fegato in super urgenza nazionale. Così è stato salvato Martino, 55 anni, agricoltore di Fossano (Cuneo), rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro che gli ha praticamente fatto “esplodere il fegato”. Il trapianto è avvenuto presso l’Ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino (CDSS), grazie a un intervento definito dai medici “ai limiti dell’impossibile”.

Il calvario ha avuto inizio il 2 aprile, quando Martino, impegnato nel silos della sua azienda agricola a conduzione familiare, è stato schiacciato all’addome dal braccio di una pala meccanica. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Cuneo, i medici hanno riscontrato una gravissima lacerazione epatica con emorragia massiva. Il primo intervento ha previsto l’“impacchettamento” del fegato per contenerne la rottura, ma sono stati necessari altri due interventi nei giorni successivi.

Dopo una prima ripresa, l’11 aprile l’emorragia è ripartita. Nonostante un quarto intervento chirurgico, il fegato risultava ormai non più funzionale e il paziente stava andando incontro a un’insufficienza epatica acuta. A quel punto, l’equipe di Cuneo ha richiesto l’intervento del Centro Trapianto di Fegato di Torino, e Martino è stato trasferito in Terapia Intensiva Centralizzata, diretta dal dott. Maurizio Berardino.

La valutazione congiunta del prof. Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianti, e dell’epatologa dott.ssa Silvia Martini, ha portato all’inserimento del paziente in lista d’attesa in super urgenza nazionale. Dopo sole 18 ore, grazie alla segnalazione del Centro Nazionale Trapianti diretto dal dott. Giuseppe Feltrin, e del Centro Regionale Trapianti del Piemonte guidato dal dott. Federico Genzano, è stato reperito un fegato compatibile. Martino è stato immediatamente operato.

Il fegato distrutto è stato rimosso, e per circa due ore il paziente è rimasto senza organo, in attesa che il sangue cominciasse a circolare nel nuovo fegato. Al termine dell’intervento, sono state necessarie altre tre operazioni per completare l’iter chirurgico. Oggi Martino è in piena ripresa, seguito nel reparto semintensivo del Centro Trapianti delle Molinette.

In tutto questo percorso, determinante è stato anche il ruolo dell’équipe infermieristica, che ha garantito continuità assistenziale in ogni fase: dal supporto nella gestione dell’emergenza traumatica e post-operatoria a Cuneo, fino all’assistenza intensiva e semintensiva a Torino. Gli infermieri, con competenze altamente specialistiche in ambito epatologico e trapiantologico, hanno seguito Martino in un monitoraggio costante e complesso, gestendo la terapia infusiva, il bilancio emodinamico, il controllo delle complicanze post-trapianto e l’aspetto relazionale-assistenziale, fondamentale per il benessere globale del paziente.

Accanto a lui, sua moglie Claudia, che con commozione ha raccontato:

“Un angelo ha permesso di realizzare un miracolo proprio nei giorni di Pasqua. Della donazione di organi sapevamo pochissimo. Ma ora comprendiamo che da una vita che si spegne, possono rinascere altre vite. È come il chicco di grano che cade nella terra e produce frutto”.

Claudia ha ringraziato pubblicamente i sanitari di Cuneo e Torino:

“Il dottor Donati ha salvato mio marito nell’immediatezza, il prof. Romagnoli gli ha restituito la vita. È una storia d’amore. Nessuno ci ha lasciati soli, nemmeno per un giorno”.

Anche le istituzioni hanno voluto sottolineare l’eccezionalità del caso.

“Una grande Azienda come la nostra – ha dichiarato il Commissario della CDSS Thomas Schael – ha saputo rispondere con prontezza a una situazione di estrema complessità grazie alla professionalità multidisciplinare dei nostri specialisti”.

L’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ha aggiunto: “In rete con le altre strutture ospedaliere, la Città della Salute è stata capace di offrire una risposta efficace e tempestiva. Un doveroso ringraziamento al donatore e alla sua famiglia, che hanno reso possibile questo trapianto miracoloso”.