Bologna, infermieri dormono in auto: Senza parcheggio, impossibile rientrare dopo il turno
Il NurSind: “Una vergogna silenziosa. Turni massacranti e sosta impossibile mettono a rischio la salute”
A Bologna, ci sono infermieri costretti a passare la notte in auto, nel parcheggio dell’ospedale, per non rischiare di arrivare in ritardo al turno successivo. È la conseguenza di un mix esplosivo: turni ravvicinati, carenza di personale, traffico congestionato e cronica assenza di parcheggi riservati.
Un infermiere in servizio all’Istituto Ortopedico Rizzoli, residente in provincia di Ferrara, racconta: “Quando smonto la sera tardi e devo rientrare in reparto la mattina all’alba, tornare a casa non è praticabile. Tra andata, ritorno e problemi di sosta, non ci sto nei tempi. Allora dormo in auto, ordino una pizza e mi arrangio così”.
Altri colleghi, come quelli in servizio al Sant’Orsola, sono costretti a partire da casa anche tre ore prima per riuscire a trovare un posto dove lasciare la macchina.
NurSind Bologna: “Condizioni indegne, così si compromette la sicurezza”
A lanciare l’allarme è il NurSind di Bologna, attraverso la segretaria territoriale Antonella Rodigliano, che denuncia:
“Ci sono infermieri che dormono in auto per essere al proprio posto in tempo utile e altri costretti a partire da casa ore prima. Il problema dei parcheggi mina seriamente la già precaria condizione di benessere lavorativo dei nostri professionisti”.
Rodigliano aggiunge:
“I numerosi cantieri aperti, dentro e fuori le strutture sanitarie, hanno ridotto drasticamente gli spazi di sosta. Alcuni lavoratori, disperati, parcheggiano in modo irregolare rischiando multe e rimozioni. È inaccettabile”.
Il sindacato chiede soluzioni concrete: aree di parcheggio riservato o il ripristino di piccole foresterie, con stanze di appoggio per chi risiede a oltre 30 km. Una proposta avanzata anche informalmente da alcuni lavoratori, ma finora ignorata dalle direzioni sanitarie.
“Non abbiamo avuto risposta”, conferma l’infermiere. “Ma dormire in auto non è una scelta. È l’unica alternativa per non mettere a rischio la propria salute o quella dei pazienti, guidando stanchi o arrivando in ritardo”.
Una realtà silenziosa, ma sempre più diffusa, che parla di sacrifici estremi per garantire assistenza continua, spesso a scapito della dignità personale. Ed è proprio questa dignità che, secondo il NurSind, oggi va difesa con urgenza.