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Porto Potenza, caos al Santo Stefano: NurSind lancia l’allarme su turni, stress e qualità assistenza

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 20/06/2025

MarcheNurSind dal territorio

 

PORTO POTENZA PICENA – Turni spezzati, stress alle stelle e pazienti a rischio: la situazione al centro riabilitativo Santo Stefano è diventata insostenibile, secondo il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind. A denunciarlo è la coordinatrice provinciale Elisabetta Guglielmi, che lancia un appello urgente alla Direzione per rivedere scelte organizzative che stanno mettendo in ginocchio personale e assistenza.

Il nodo è la riorganizzazione dei turni introdotta il 1° gennaio. Una manovra che, come spiega Guglielmi, ha “spezzato un equilibrio già precario” e portato a “un incremento allarmante dello stress lavoro-correlato”. La dirigente sindacale parla di un sistema al collasso: aumentano gli errori, cresce l’assenteismo (+60% per malattia), mentre il personale in corsia lavora in condizioni sempre più difficili.

Ferite aperte tra ferie, trasferimenti e carenze di organico

Il quadro tracciato da NurSind è quello di una gestione aziendale che scarica le criticità sui lavoratori. A seguito di lavori di ristrutturazione e della riduzione dei posti letto, il personale “in esubero” viene spostato da un reparto all’altro, spesso senza formazione e da un giorno all’altro. Una toppa temporanea – denuncia il sindacato – che non risolve le carenze strutturali legate alle sostituzioni di lungo termine, né affronta le dimissioni in serie di infermieri e OSS attratti da concorsi pubblici.

Anche la promessa delle ferie estive garantite lascia dubbi e rabbia: “A quale prezzo?”, si chiede Guglielmi. Dietro le ferie si nasconde una riorganizzazione che impone due notti consecutive per rendere la turnazione “compatibile”. Una condizione che, per chi lavora di notte, è tutt’altro che sostenibile.

Accordo contestato e problemi nel sistema paghe

A peggiorare la situazione, il nuovo sistema informatico sta creando confusione nella gestione dei cartellini e delle buste paga. I lavoratori non riescono a capire cosa viene loro effettivamente riconosciuto, né sul piano economico né normativo. E se durante un’assemblea CGIL, CISL e UIL hanno ascoltato il malessere dei dipendenti, il giorno dopo hanno comunque firmato l’accordo sui nuovi turni. Una scelta che secondo molti operatori ha acuito la frattura tra rappresentanza e base.

NurSind: “Serve un cambio di rotta immediato”

Il sindacato delle professioni infermieristiche chiede ora un incontro urgente con la Direzione. L’obiettivo: riportare al centro dell’organizzazione la qualità dell’assistenza e la tutela dei lavoratori. “Il personale è allo stremo – conclude Guglielmi – e l’assistenza rischia di farne le spese. Serve una revisione immediata della gestione interna. Non si può continuare a governare una struttura così complessa con criteri che ignorano le conseguenze sul piano umano e sanitario”.