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Mobilità al GOM, è scontro aperto: NurSind accusa, la Direzione replica e rivendica la regolarità

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 08/08/2025

CalabriaNurSind dal territorio

Il sindacato denuncia una procedura “viziata e illegittima”, ma il GOM risponde: “Tutto fatto secondo legge”.

 

Reggio Calabria – Si accende lo scontro tra NurSind Reggio Calabria e la Direzione del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” sulla procedura di mobilità per sei Collaboratori Amministrativi, avviata con delibera n. 669 del 10 giugno 2025.

Il sindacato, attraverso una nota formale firmata dal Segretario Territoriale, Vincenzo Marrari, ha denunciato una presunta violazione delle norme di trasparenza e pubblicità, affermando che l’avviso non sarebbe stato pubblicato né sul BURC, né sulla Gazzetta Ufficiale, e che la coincidenza tra sei candidati ammessi e sei posti disponibili renderebbe la selezione “viziata sin dall’origine”.

“Tale omissione lede i diritti di centinaia di lavoratori, impediti di partecipare”, ha affermato Marrari, chiedendo l’annullamento della procedura in autotutela e minacciando il ricorso alle sedi giudiziarie e ispettive.

L’articolo completo con le accuse del NurSind è disponibile qui:
GOM Reggio Calabria, NurSind denuncia: mobilità farsa, sei candidati per sei posti


La replica del GOM: “Pubblicazione regolarmente avvenuta”

In risposta al comunicato NurSind, è arrivata tempestiva la replica ufficiale del GOM, diffusa attraverso lo Staff della Direzione Generale e Comunicazione Istituzionale.

“In riferimento al comunicato stampa dell’O.S. NurSind, la Direzione Generale del GOM comunica di aver scrupolosamente rispettato quanto previsto dal D.lgs. 165/2001, che all’art. 30 dispone che l’avviso di mobilità sia pubblicato sul sito istituzionale per trenta giorni, com’è effettivamente avvenuto”, si legge nella nota inviata alla nostra redazione.

Il GOM, quindi, rivendica la correttezza della procedura, precisando che la normativa vigente richiede esclusivamente la pubblicazione sul sito aziendale, senza obbligo di ulteriori canali ufficiali.


Scontro istituzionale: parola ora agli organi ispettivi?

Resta il nodo interpretativo sulla corretta applicazione dell’art. 30 del D.lgs. 165/2001, che secondo il NurSind richiede un maggiore livello di pubblicità per garantire la parità di accesso alle selezioni. Il sindacato annuncia di voler portare la questione in tutte le sedi competenti se non ci sarà un ripensamento da parte dell’Azienda.

Intanto, la vicenda assume rilievo regionale, toccando non solo i temi della trasparenza amministrativa, ma anche la fiducia dei professionisti nel sistema di reclutamento del Servizio Sanitario pubblico.