Pronto soccorso di Pescara al collasso: pazienti in attesa fino a 72 ore
Il Sindacato degli Infermieri Nursind denuncia: "Interruzione di pubblico servizio"
PESCARA 21/08/2025 – Una fotografia drammatica, quella scattata dal sindacato delle professioni infermieristiche sul Pronto soccorso dell’ospedale di Pescara, ormai “al limite del collasso”.
Secondo la denuncia, indirizzata al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, all’assessore alla Sanità Nicoletta Verì e persino alla Procura della Repubblica, la situazione rischia di configurare “un’interruzione di pubblico servizio” e la violazione del diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione.
Il commento del Nursind è durissimo: “Non è più un’emergenza episodica, ma una condizione strutturale e quotidiana. I pazienti restano in attesa anche oltre 72 ore, senza cure specialistiche adeguate, mentre il personale lavora in condizioni di stress estremo”.
La lettera, firmata dai dirigenti sindacali Gianni Mattucci e Fabrizio Melaragna e dal segretario provinciale Antonio Argentini, punta il dito sulle “gravissime e persistenti criticità” che da tempo affliggono il Pronto soccorso pescarese.
Il sindacato descrive uno scenario drammatico: pazienti già valutati che non possono essere trasferiti nei reparti per mancanza di posti letto, un Pronto soccorso trasformato di fatto in un “reparto di degenza improprio”, barelle ovunque e un personale sanitario costretto a turni massacranti con soli due barellieri disponibili per turno.
La richiesta è chiara: un piano di emergenza immediato, incremento dei posti letto anche nelle strutture private convenzionate, nuove assunzioni, riorganizzazione dei flussi di accesso e misure concrete per decongestionare il Pronto soccorso di Pescara.
Il Nursind annuncia anche di riservarsi “ogni ulteriore azione a tutela del personale e dei cittadini”, in attesa delle risposte della Regione e delle valutazioni della Magistratura.