Pronto soccorso San Giovanni Bosco, il NurSind: Va riaperto subito
Il sindacato rilancia: servono anche ambulatori infermieristici e reparti a conduzione infermieristica
Pronto soccorso San Giovanni Bosco, il NurSind: “Va riaperto subito”
Il grido d’allarme arriva dai sindacati della sanità che si appellano ai vertici della Asl Napoli 1: riaprire con urgenza il pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco, chiuso da tre anni e mai restituito al territorio, nonostante le promesse ufficiali.
Il documento è firmato da Lello Pavone (NurSind), Pasquale Genovese (Cisl Fp) e Luigi Diomaiuto (Nursing Up) ed è stato indirizzato al direttore generale Gaetano Gubitosa e al management aziendale.
La chiusura del presidio, avvenuta nell’aprile 2022 per trasformarlo in Covid Hospital, sarebbe dovuta essere temporanea. Oggi, però, la città si ritrova con pronto soccorso al collasso – in particolare quello del Cardarelli, con accessi insostenibili e carichi di lavoro che hanno spinto decine di medici a dimettersi.
Le immagini dei pazienti su barelle, in attesa per ore o giorni, rappresentano “lo specchio di una condizione inaccettabile” – scrivono i sindacati – che non può più essere tollerata.
Oltre alla riapertura del pronto soccorso del San Giovanni Bosco, i sindacati chiedono l’attivazione di un ambulatorio dedicato ai codici a bassa complessità, per alleggerire la pressione sugli ospedali e garantire risposte più tempestive ai cittadini.
Il commento del NurSind
Particolarmente netta la posizione el NurSind attravesro le parole di Lello Pavone, che individua nella riapertura del pronto soccorso la priorità assoluta della nuova direzione strategica:
“La priorità più importante della nuova direzione strategica è sicuramente l’apertura del pronto soccorso – afferma Pavone – oltre all’attivazione dei vari reparti già esistenti. Con il potenziamento delle attività territoriali, gli ambulatori infermieristici e l’istituzione dell’infermiere di famiglia, la sanità diventerebbe molto più efficiente ed efficace nelle risposte sanitarie ai cittadini. Allo stesso tempo si valorizzerebbero i tanti professionisti infermieri che lavorano in azienda”.
Il NurSind va oltre: la proposta è creare reparti a conduzione infermieristica per incrementare i posti letto disponibili in città e fronteggiare la cronica carenza di medici. Una soluzione innovativa che – sottolinea Pavone – consentirebbe di “aggirare l’attuale emergenza e ridare dignità all’assistenza sanitaria napoletana”.