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Sanità marchigiana al bivio: confronto tra candidati, ma il NurSind chiede concretezza

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 11/09/2025

MarcheNurSind dal territorio

 

“Non possiamo accontentarci delle parole”, avverte Leonardo Pizzolante, dirigente sindacale NurSind Marche. Il messaggio arriva forte e chiaro all’indomani del convegno che si è tenuto venerdì 5 settembre ad Ancona, promosso da NurSind e Anaao Assomed Marche. Titolo dell’incontro: “Modelli organizzativi a confronto tra criticità e prospettive”. Sul palco, tutti e sei i candidati alla presidenza della Regione Marche – Acquaroli, Bolletta, Gerardi, Mangani, Marinelli e Ricci – per discutere del futuro della sanità pubblica regionale.

Tutti presenti, ma ora servono risposte

La presenza di tutti i candidati è stata letta come un segnale positivo. Ma la posta in gioco è alta. Medici, infermieri, operatori sanitari e cittadini si aspettano che dalle parole si passi ai fatti. I temi toccati nel corso della mattinata sono stati molti, tutti centrali nella tenuta del sistema sanitario marchigiano.

Tra i punti critici più urgenti: la carenza di personale, non solo infermieristico ma anche medico, specie nei ruoli chiave della medicina territoriale; l’affanno dei Pronto Soccorso, schiacciati da un numero crescente di accessi impropri; la necessità di strutture di prossimità per riportare la sanità vicino alle persone; e l’innovazione tecnologica, ancora troppo a macchia di leopardo.

"Abbiamo ascoltato tante intenzioni, tante dichiarazioni di disponibilità", ha commentato Pizzolante, "ma ora è il momento di chiedere trasparenza su cifre, tempi, risorse e assunzioni".

Territorio, innovazione, personale: le sfide sul tavolo

Il confronto ha toccato anche il nodo della digitalizzazione, della cartella clinica elettronica, della telemedicina e della necessità di interoperabilità dei sistemi. Temi spesso evocati, ma ancora poco concretizzati nella pratica quotidiana. Sul fronte delle infrastrutture, i candidati hanno riconosciuto la necessità non solo di costruire, ma anche di riqualificare l’esistente, riducendo le disuguaglianze tra territori.

Altro tema caldo: la valorizzazione del personale sanitario, che secondo NurSind deve passare per una maggiore stabilità lavorativa, una formazione continua e il superamento del ricorso massiccio ai gettonisti.

"La voce di chi lavora ogni giorno nei reparti e sul territorio deve contare di più", ha detto Pizzolante. "Non solo per denunciare ciò che non va, ma per proporre soluzioni concrete. Serve una partecipazione vera e strutturata di tutto il personale sanitario: infermieri, OSS, tecnici, amministrativi."

Il contributo del NurSind: proposte e vigilanza

NurSind chiede che l’ascolto non finisca con il convegno. "È necessario continuare con audizioni, tavoli tecnici, progetti modulari che possano partire subito anche in piccolo, ma partire davvero", ha sottolineato Pizzolante. "Vogliamo sapere quali risorse verranno impiegate, dove, e con che tempistiche. Non possiamo aspettare ancora."

A rafforzare il messaggio, la partecipazione del vice segretario nazionale NurSind, Salvatore Vaccaro, che ha portato una visione più ampia e ha ribadito la necessità di rimettere al centro della sanità i professionisti e i cittadini. "Il suo intervento è stato chiaro ed efficace", ha dichiarato Pizzolante, "e ha dato ancora più forza e concretezza al confronto."

Le parole chiave: concretezza e responsabilità

Il convegno ha mostrato che il tema della sanità non è più aggirabile. C’è una consapevolezza trasversale: la riorganizzazione non può più aspettare. Ma le promesse elettorali non bastano.

"Serve concretezza. Serve che le idee ascoltate diventino piani attuabili", ha concluso Pizzolante. "Solo così potremo sperare in una sanità marchigiana che risponda veramente ai bisogni dei cittadini e valorizzi chi ogni giorno lavora per garantire cure e dignità."