Aggressione al Pronto Soccorso di Milano: infermiera costretta a barricarsi
Milano, 11 settembre 2025, notte di paura e violenza all’Ospedale San Paolo di Milano, dove un’infermiera del Pronto Soccorso è stata vittima di una aggressione da parte di un paziente. La donna è stata costretta a barricarsi nella sala del triage per sfuggire all’uomo, che, in preda a un raptus, ha tentato di forzare la porta di ingresso per aggredire fisicamente l’infermiera, minacciandola di morte.
Secondo una prima ricostruzione, l’episodio è avvenuto nella serata di giovedì 11 settembre 2025, verso le 23:00. Il paziente, arrivato in ambulanza per “scarso controllo glicemico”; dopo circa mezz’ora dall’accettazione ha iniziato a dare segni di forte agitazione senza un’apparente motivazione. Le sue condizioni sono rapidamente degenerate e l’uomo ha cominciato a inveire e a insultare il personale. L’infermiera di turno, che ha tentato di gestire la situazione, è diventata il bersaglio principale dell’ira del paziente. L’uomo si è scagliato contro la professionista con sputi, urla, insulti e minacce esplicite di morte. A quel punto, l’infermiera, temendo per la propria incolumità, non ha avuto altra scelta che chiudersi all’interno della sala del triage, bloccando la porta per non permettere all’aggressore di entrare.
In un’escalation di violenza, il paziente ha continuato a sfogare la sua rabbia, prendendo a calci tutto ciò che trovava sul suo percorso nel Pronto Soccorso, creando caos e paura tra i presenti. La situazione è tornata sotto controllo solo con l’arrivo dei Carabinieri, allertati dalla stessa professionista, che hanno allontanato l’uomo dall’ospedale.
“Più volte abbiamo chiesto che venisse messa in sicurezza la sala di triage - dichiara Giovanni Migliaccio, Segretario Territoriale del NurSind Milano - in modo da garantire l’incolumità degli infermieri di triage. La sala del triage, in particolare, è punto nevralgico e vulnerabile e, in quel Presidio Ospedaliero, è attualmente collocata in modo distaccato dal resto del Pronto Soccorso, isolando di fatto tutte le vie di fuga. Il fatto che collega si sia dovuta barricare per salvarsi da un’aggressione dimostra che le nostre richieste non sono state ascoltate a sufficienza”.
"L’aggressione subita questa notte non è solo un’aggressione: è l'ennesimo sintomo di un malessere profondo e di un sistema che sta collassando - prosegue il Segretario del Sindacato degli Infermieri - non possiamo più limitarci a condannare il gesto o a chiedere soluzioni tampone. Quello che è successo è il risultato diretto di una condizione di lavoro insostenibile e di un mancato rispetto per una professione che è diventata una vera e propria missione impossibile, non c’è da meravigliarsi se ormai più nessuno si avvicina a questa professione”.