Bottega (Nursind): azioni legali e richiesta di emendamento, 'beffa sulla detassazione 5 per cento'
La denuncia del Nursind su Quotidiano Sanità: "A rischio la detassazione sullo straordinario in pronta disponibilità. Chiesta correzione immediata nella manovra 2026"
13 novembre 2025 – Mentre il Parlamento discute la legge di Bilancio 2026, riaffiora una questione spinosa legata alla precedente manovra e che rischia di vanificare uno dei pochi riconoscimenti economici ottenuti dagli infermieri: la detassazione al 5% sul lavoro straordinario. A denunciarlo è Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato infermieristico Nursind, in una lettera pubblicata da Quotidiano Sanità.
Il problema nasce da una recente risposta dell’Agenzia delle Entrate a un’istanza d’interpello: secondo il Fisco, l’agevolazione fiscale prevista dalla legge di Bilancio 2025 sarebbe applicabile solo allo straordinario "puro", quello disciplinato dall’articolo 47 del CCNL 2019-2021, e non a quello svolto in regime di "pronta disponibilità", disciplinato dall’articolo 44. Ne conseguirebbe un conguaglio negativo in busta paga, con trattenute in arrivo per novembre e dicembre su indicazione delle Regioni.
Un’interpretazione che Bottega definisce "incomprensibile" sia sul piano giuridico che economico. Nella sua nota, sottolinea come l’articolo 47 rimandi esplicitamente al 44 per la determinazione dei limiti individuali, rendendo a suo avviso evidente l’equivalenza funzionale tra le due tipologie di lavoro straordinario.
Ma è soprattutto l’impatto pratico a preoccupare. Secondo Nursind, questa scelta rischia di compromettere ulteriormente una professione già in affanno. "È un intervento che arriva nel momento peggiore possibile, mentre tutto il sistema cerca soluzioni per contrastare la fuga degli infermieri dal Servizio sanitario nazionale", scrive Bottega. E accusa: "La comunicazione dell’Agenzia delle Entrate affossa gli sforzi di rilancio e riconoscimento della categoria".
Il sindacato cita anche la relazione tecnica allegata alla legge di Bilancio 2025, che secondo Bottega certificava la copertura economica per la detassazione di tutto lo straordinario svolto dal personale infermieristico. Una lettura avallata, ricorda, dalla stessa Ragioneria dello Stato.
Sul piano operativo, il danno rischia di essere doppio. La "pronta disponibilità" è un istituto chiavenell’organizzazione ospedaliera, una forma di reperibilità che consente agli infermieri di intervenire in emergenzaanche fuori dal normale orario di lavoro. Se si mina la convenienza economica di questo meccanismo, avverte Nursind, le alternative sarebbero insostenibili: o si aumentano a dismisura gli organici – impresa oggi quasi impossibile – o si accetta il rischio di lasciare scoperte situazioni critiche come interventi chirurgici notturni o d’urgenza domenicale.
Il sindacato si dice già al lavoro, con i propri legali, per verificare i margini di impugnabilità della decisione e annuncia il proprio sostegno all’emendamento promosso dalle Regioni per correggere la svista. L’appello finale è al Parlamento: “Serve un intervento immediato, con un emendamento ad hoc che chiarisca una volta per tutte ciò che per noi era già evidente, ma che il Fisco ha voluto ignorare”.
La posta in gioco non è solo una questione di buste paga, ma la tenuta stessa del Servizio sanitario nazionale. E la credibilità delle istituzioni verso una categoria che da anni tiene in piedi, spesso con sacrifici enormi, l’assistenza ospedaliera italiana.
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