Salento, doppia aggressione: colpiti 118 e agenti penitenziari. NurSind: Basta violenze
Ancora giornate segnate da violenze contro chi lavora per garantire sicurezza e assistenza. Nel Salento si sono verificati due episodi distinti che hanno coinvolto operatori sanitari del 118 e agenti della polizia penitenziaria. Due scenari diversi, un unico filo conduttore: la crescente esposizione a rischi fisici e psicologici di chi opera nei servizi pubblici.
Il primo caso si è verificato a Matino. Una squadra del 118 della postazione di Galatina era stata inviata a prestare soccorso a una donna disabile che, in evidente stato di alterazione psico fisica, vagava per le vie del paese su una sedia a rotelle motorizzata. La presenza della donna in quelle condizioni aveva spinto i cittadini a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e dei sanitari, vista la possibilità di incidenti o comportamenti pericolosi.
All’arrivo dell’ambulanza la situazione sembrava sotto controllo, ma la calma è durata pochi istanti. Quando la soccorritrice si è avvicinata per assistere la donna, quest’ultima ha reagito con violenza. La operatrice è stata afferrata, strattonata e colpita al punto da riportare lacerazioni ai capelli. Solo l’intervento dell’autista dell’ambulanza e delle forze dell’ordine ha permesso di riportare la situazione alla normalità. La sanitaria, una volta rientrata, ha dovuto recarsi al pronto soccorso dell’ospedale di Galatina per le medicazioni.
Il secondo episodio riguarda il carcere di Lecce, dove un gruppo numeroso di detenuti ha messo in scena una protesta per impedire il trasferimento disciplinare di un compagno coinvolto in una disputa interna. Una tensione cresciuta rapidamente fino a sfociare nella violenza: alcuni reclusi hanno distrutto i vetri del box di controllo e colpito due agenti della polizia penitenziaria. Gli operatori, feriti durante l’aggressione, sono stati trasportati in ospedale con una prognosi di dieci giorni. L’azione ha inoltre permesso al detenuto coinvolto di rientrare nella sezione da cui stava per essere allontanato.
Di fronte a questi nuovi episodi, NurSind Lecce ha espresso una posizione netta. Graziano Accogli, segretario territoriale del sindacato, ha dichiarato: “Ancora una volta assistiamo ad aggressioni contro operatori la cui unica colpa è trovarsi in quegli ambienti per lavoro e basta. La nostra solidarietà va a chi ogni giorno subisce violenza sul posto di lavoro, siano essi operatori sanitari o appartenenti alle forze dell’ordine”.
I fatti di Matino e del penitenziario leccese riportano al centro il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici. Un tema spesso evocato a seguito di episodi gravi, ma che continua a richiedere misure concrete, prevenzione e un riconoscimento più forte del rischio quotidiano affrontato da chi presta servizio in prima linea.
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