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Florence Nithingale torna medico sulla targa a Villa Pamphili

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 16/12/2025

AttualitàLazio

Florence Nightingale era stata promossa medico in contumacia a posteriori, honoris causa e nessuno lo sapeva.

La vicenda

Solo in Italia potevamo arrivare a tanto e a tanto siamo in effetti arrivati nel 2014 quando il comune di Roma decide di intitolarle una via a Villa Pamphili attribuendole il titolo di medico e una data di nascita nel 1823. Che si trattasse di un caso di omonimia? Che sia esistita una donna medico nata nel 1823 e che si chiamasse proprio così? Le ricerche biografiche, seppur certosine, hanno dato esito negativo e così, si è preso atto che la Florence Nightingale, nata a Firenze nel 1820 di cui si parlava, non poteva essere che la beniamina di tutti gli infermieri e madre dell’infermieristica moderna che in uno slancio di considerazione per gli infermieri, l’amministrazione comunale voleva celebrare dedicandole una via. Ma poteva un’amministrazione guidata da un medico essere ricordata dagli infermieri per aver dedicato alla loro progenitrice una via? Ecco allora che qualcuno nei passaggi burocratici prima e realizzativi poi, ha ben pensato di trasformarla in una persona mai esistita: un medico donna nata tre anni dopo.

Le donne medico

E d’altronde una banale ricerca poteva far sorgere qualche dubbio perché va bene che il primo medico donna ufficialmente riconosciuto a livello storico mitologico è Agnodice (IV secolo a.C., Atene) ma per bacco, la prima donna a laurearsi e praticare legalmente in tempi moderni è stata Elizabeth Blackwell (1849, USA) e in Italia Ernestina Paper (1877). Insomma un disastro.

Toccategli tutto agli infermieri ma non azzardatevi a sfiorare Florence nemmeno per sbaglio che la cosa equivale più o meno a mettere i dubbio la parola del Profeta in una riunione di condominio dell’ISIS.

Il rimedio

Insomma alla fine l’amministrazione capitolina non ha potuto difendersi in alcun modo (manco ci ha provato in verità) e ha dovuto ammettere l’errore. Ma di quale consiliatura stiamo parlando? Di quella Marino che pose la targa nel 2015? E, cosa ci vorrà a cambiare una targa?

La TAV in Val di Susa ha avuto iter autorizzativi più brevi e in quel caso stiamo parlando del traforo di una montagna. La prima delibera per rimediare all’errore è dell’aprile 2024 ma la posa della nuova targa corretta è avvenuta solo il 15 dicembre scorso, presente il sindaco Gualtieri.

La gratitudine di OPI Roma

“L’amministrazione attuale” – ha dichiarato il Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma Maurizio Zega nella cerimonia di scopertura della targa – “evidentemente più attenta delle precedenti, ha compiuto tutti i necessari passaggi burocratici e ha reso finalmente giustizia a Florence Nightingale, e insieme a tutta la nostra professione”.

“Questa vicenda è anche se vogliamo un paradigma: troppo spesso gli Infermieri sono dei “fantasmi” nella narrativa dei problemi sanitari, considerati figure accessorie. Ma i nostri sono professionisti laureati, sempre di più anche specializzati: eppure siamo ancora percepiti come poco meno che assistenti dei medici, quasi che la cura della persona sia attività dopo tutto secondaria rispetto all’attività clinica”.

“Siamo grati – ha concluso Zega – a questa amministrazione che finalmente ha provveduto a correggere il suo errore: ora questo nome torna a raccontare la sua vera storia. Un gesto semplice, ma carico di rispetto per una donna che ha illuminato il cammino della cura. Ogni passante potrà leggerlo e ricordare ciò che rappresenta. Perché la memoria, quando è precisa, diventa gratitudine. E la gratitudine, quando è pubblica, diventa esempio”.

 

Andrea Tirotto

 

ph credit opi Roma